Sono dodici i colletti bianchi indagati per il caso del fallimento della Gesip, la società partecipata del Comune di Palermo che si occupava di vari servizi, fra cui lo spazzamento dei cimiteri cittadini. Per tutti le accuse variano da bancarotta semplice a bancarotta fraudolenta.
In questi giorni hanno ricevuto avviso di conclusione delle indagini gli ex amministratori: Mario Parlavecchio, Pippo Enea, Stefano Mangano, Giuseppe Fabio Filippazzo, Piero Mattei, Massimo Primavera, Giovanni La Bianca, Guido Barcellona, Salvatore Cottone, Nunziata Bucca, Luigi Passaglia e Claudio Iozzi.
La società a partecipazione comunale era stata creata nel 2001, quando il Comune di Palermo era retto dal commissario Guglielmo Serio, che nelle intenzioni si sarebbe dovuta occupare di molteplici servizi, ma negli anni si era trasformata in un carrozzone con migliaia di dipendenti e molto onerosa.
Nel 2015, il Tribunale Fallimentare aveva decretato il fallimento della Gesip. L’istanza di fallimento era stata presentata da alcuni creditori e ad essa aveva aderito lo stesso liquidatore della società, Carlo Catalano.