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Crisi alla Regione, Centristi e Alfaniani danno il benservito a Crocetta

venerdì 16 Giugno 2017

Il governo Crocetta è al capolinea. Il presidente della Regione da giorni minacciava di cacciare l’assessore alle Infrastrutture Pistorio, bollato di “omofobia” per le dichiarazioni intercettate relative a presunti favori e favoritismi? Bene, nessun assessore sarà dimissionato da Crocetta, perché ad essere dimissionato è lo stesso governatore. A dargli il benservito sono stati i suoi ex alleati centristi, dopo un vertice tenutosi a Catania. Il primo ad esporsi ieri pomeriggio era stato il capogruppo all’Ars Marco Forsese, ma dopo pochi minuti era arrivata la conferma del leader di “Centristi per l’Europa”, Giampiero D’Alia.

“E’ corretto non stare in un governo presieduto da chi non sara’il nostro candidato a presidente della Regione”. Ha dichiarato: “Credo che sia la scelta pià giusta da fare. Spero che anche gli alleati facciano lo stesso tipo di riflessione. La decisione, sofferta, è quella di non continuare questa esperienza di governo per ragioni di correttezza e anche di lealtà nei confronti di Rosario Crocetta. Vicenda Pistorio? Non ha avuto alcuna rilevanza”.

Neanche il tempo di digerire l’addio dei Centristi, che poco dopo arrivava analoga dichiarazione dagli alfaniani di Alternativa popolare, per bocca di Dore Misuraca: “Lasciamo il governo Crocetta, per noi questa esperienza di governo finisce qui, insieme ai Centristi di D’Alia da oggi siamo un fronte coeso che va tenuto in considerazione anche in vista delle prossime regionali”.

E così, oggi puntuali sul tavolo del governo ecco le dimissioni di una pattuglia di assessori: a salutare Crocetta sono Carmencita Mangano, Giovanni Pistorio e Carlo Vermiglio. 

Un’ultima notazione: il Pd per anni ha minacciato di lasciare il governatore, accusandolo di ogni sorta di malefatta, salvo poi continuare a restare nel governo, gestendo assessori e potere. I centristi, da buoni democristiani, hanno capito che il loro rapporto con Crocetta si è irrimediabilmente consumato e hanno fatto bye bye con la manina, di fatto aprendo la crisi di governo. Non per niente sono democristiani.

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