“L’aula deve prendere atto che il presidente della Regione Renato Schifani non si è presentato e mi piacerebbe chiedere allo stesso Schifani se ritiene rispettoso nei confronti dei cittadini nisseni non rispondere ad un invito per una problematica così importante come quella dell’emergenza idrica”. Lo ha detto il consigliere comunale di opposizione Roberto Gambino in apertura del consiglio comunale di questa mattina, straordinario ed urgente, aperto alla cittadinanza, sulla crisi idrica che da settimane sta colpendo la città di Caltanissetta.
Assente anche il dirigente generale della Protezione Civile Salvatore Cocina e i vertici di Siciliacque che erano stati invitati così come il presidente della Regione.
“Mancano i principali interlocutori ai quali avevamo necessità di porre le domande”, ha detto il consigliere comunale del Partito Democratico Carlo Vagginelli.
Presenti i deputati regionali Michele Mancuso, di Forza Italia e Salvatore Scuvera, di Fratelli d’Italia, il senatore del Movimento 5 Stelle Piero Lorefice e il deputato del Partito Democratico Giuseppe Provenzano, in collegamento on line. Intanto sotto il palazzo comunale un centinaio di persone sta protestando proprio per l’assenza di acqua.
I turni di distribuzione idrica a Caltanissetta hanno oltrepassato anche i 10 giorni e in alcune contrade continua a non arrivare l’acqua da oltre tre mesi.
“Si chieda l’intervento della protezione civile nazionale e dell’esercito. Perché se da soli non ce la facciamo qualcuno deve aiutarci”. Così la consigliera comunale di opposizione Annalisa Petitto durante la seduta del consiglio comunale.
“Non è possibile – ha continuato Petitto – che le famiglie con i disabili, le mamme con bimbi neonati, non abbiamo acqua per poterli lavare. E quella che danno arriva di notte, e quindi ci si deve svegliare per poterla utilizzare. Ci hanno detto che le varie perdenze disseminate per il territorio non possono essere riparate perché altrimenti dobbiamo interrompere la distribuzione idrica. Ebbene siamo stati comunque per più di dieci giorni senza acqua. A questo punto non ci cambia nulla. Riparate queste perdenze perché non ci possiamo più permettere di disperdere acqua. E ancora vogliamo sapere perché in alcune zone l’acqua arriva, anche per tutto il giorno e in altre zone le abitazioni sono completamente a secco”.
Dello stesso avviso il consigliere comunale ed ex sindaco Roberto Gambino: “Alla premier Giorgia Meloni chiedo la nomina di un commissario straordinario per l’emergenza idrica in Sicilia al quale vengano conferiti gli stessi poteri dato al sindaco Bucci per la ricostruzione del ponte di Genova. E che siano inoltre realizzate le infrastrutture idriche con i Fondi Fsc, togliendo i soldi al ponte di Salvini che al momento non è una priorità”.
“Innanzitutto dobbiamo pensare a come risolvere i problemi nell’immediato per i cittadini. Le cause della crisi idrica sono in parte strutturali in parte dovute alla siccità. In questo momento il problema è il reperimento di acqua sicura, certa e immediata“. Lo ha detto Salvatore Cocina, dirigente generale della protezione civile in Sicilia, intervenuto in collegamento on line al consiglio comunale straordinario sull’emergenza idrica che questa mattina si è tenuto a Caltanissetta.
“Purtroppo – ha continuato Cocina – le province di Caltanissetta, Enna e Agrigento dipendono per il 50% dal prelievo degli invasi. La diga Ancipa con le piogge degli ultimi giorni non si è riempita, se non di qualche centimetro e tra l’altro in questo momento non abbiamo speranze di pioggia. La soluzione per mitigare tutto questo è cercare pozzi”. “I sindaci conoscono il territorio – ha affermato Cocina – non lo conosco io. A Caltanissetta la situazione è difficile perché l’acqua è sulfurea, gessosa, quindi acqua non buona. In questo momento i pozzi trovati sono una ventina. Bisognerebbe comunque mettere in pozzi in funzione entro novembre. Nelle more onestamente non vedo altre soluzioni per aumentare la dotazione di acqua. Quindi acceleriamo i lavori. Se occorre un potenziamento delle autobotti lo facciamo. Tutto quello che possiamo mettere in campo lo facciamo e se ci sono proposte immediate che possiamo esaminare sono a disposizione. In questo momento bisogna parlare ai cittadini di prospettive realistiche. Qualcuno chiedeva perché tutte perdite. Perché la rete è vecchia. Si perde il 15% di acqua. Per questo abbiamo dato disposizione a Siciliacque di fare riparazioni programmate“.
La testimonianza dei disagi degli albergatori
L’emergenza idrica a Caltanissetta sta colpendo anche gli albergatori. A portare la sua testimonianza in Consiglio comunale, convocato stamane in via straordinaria sul tema dell’emergenza idrica, è Beatrice Giammusso, proprietaria di un albergo in città. “Non mi sento rappresentata da questo sindaco – ha esordito l’imprenditrice – che ha fatto un breve excursus di quanto accaduto alla sua attività in questi giorni -. Il 17 settembre mi accorgo che la capienza di acqua dei miei recipienti non è sufficiente. Il 19 chiedo a Caltaqua un’autobotte, mi prenotano per il 21 settembre. Acqua che non arriva. Io non ce la faccio. A quel punto chiamo il sindaco, il quale mi risponde che non ci può fare nulla perché non distribuisce acqua”.
“Gli chiedo – aggiunge l’albergatrice – di farsi da portavoce con Caltaqua, ma questo non avviene. Poi richiamo il sindaco che non mi risponde. Ho 18 camere piene di ospiti che si devono lavare e quindi comincio a distribuire casse d’acqua ai clienti. Per fortuna il 22 mattina è arrivata l’acqua. Diversamente avrei dovuto dire ai miei ospiti di fare i bagagli e andare via. Ma l’acqua arriva con una pressione bassissima e non riesco a riempire i recipienti. Ebbene, ho dovuto pagare 10mili litri d’acqua 150 euro, senza fattura. Quindi esigo che il sindaco batta i pugni con Caltaqua per ricevere quello che per noi cittadini è un diritto”.