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La nota inviata alle autorità

Crollo al Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo: il sindacato Snals denuncia criticità e chiede verifiche urgenti

lunedì 1 Settembre 2025
ferraro-snals
Giovanni Madonia Ferraro

Un allarme sulla sicurezza è stato lanciato dalla Segreteria Provinciale di Palermo dello Snals Università, a seguito di un grave episodio avvenuto lo scorso fine settimana presso il Centro Prelievi dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “Paolo Giaccone”. Un crollo del tetto ha interessato una delle poltrone normalmente utilizzate dai pazienti per i prelievi ematici.

La vicenda è stata documentata in una nota protocollata il 1° settembre 2025, inviata a diverse autorità, tra cui il Rettore dell’Università di Palermo, la Procura della Repubblica, la Prefettura e i vertici regionali e sanitari. “Avevamo ragione!” è il titolo della comunicazione, che fa riferimento a precedenti segnalazioni della stessa organizzazione sindacale, in particolare la nota del 20 maggio 2025, in cui si denunciavano “gravi criticità legate agli spostamenti dei reparti, all’inadeguatezza strutturale di alcuni locali e alle conseguenze connesse ai cantieri PNRR”.

Policlinico Palermo
La nota integrale del sindacato

“La scrivente Organizzazione Sindacale Snals Università, con la presente intende ribadire, con rammarico e forte preoccupazione ma anche con ferma determinazione, quanto già denunciato in precedenti note – fra cui la prot. n. 31 del 20/05/2025 – riguardo alle gravi criticità legate agli spostamenti dei reparti, all’inadeguatezza strutturale di alcuni locali e alle conseguenze connesse ai cantieri PNRR.

Nonostante l’Amministrazione avesse liquidato le nostre segnalazioni come allarmistiche e inquisitorie, i fatti purtroppo hanno dato ragione alle nostre preoccupazioni: nel corso dell’ultimo fine settimana, presso il Centro Prelievi, recentemente trasferito nei locali dell’ex O.R.L. – sotto la direzione del Prof. Marcello Ciaccio – si è verificato il crollo del tetto, che ha interessato una delle poltrone normalmente utilizzate dall’utenza per i prelievi ematici.

Se l’episodio fosse avvenuto in un giorno feriale di apertura al pubblico, le conseguenze avrebbero potuto assumere un carattere tragico e irreparabile, mettendo a rischio l’incolumità di pazienti, studenti e operatori sanitari.

Questo grave evento rappresenta una conferma drammatica delle criticità strutturali e organizzative già denunciate dalla scrivente O.S., e dimostra quanto fossero fondate le nostre richieste di immediato riesame delle scelte logistiche e di un maggior coinvolgimento delle rappresentanze sindacali e dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS).

La scrivente Organizzazione Sindacale Snals Università, alla luce dell’elevata e delicata rilevanza della tematica rappresentata, in connessione al diretto e forte impatto sulla sicurezza di lavoratori e dei pazienti, oltre che dei studenti, rimane in attesa di un riscontro urgente e puntuale agli obblighi sanciti dalle norme sulla sicurezza sul luogo di lavoro e sulla normativa vigente sugli standard strutturali in ambiente sanitario, che attribuiscono alla Direzione aziendale precise responsabilità giuridiche in materia di prevenzione e tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro, riaffermando che i pannelli del controsoffitto caduto – realizzati in acciaio – risultano da tempo non conformi alle prescrizioni di stabilità e resistenza meccanica stabilite dalla norma UNI EN 13964:2014 (che impone requisiti stringenti in termini di reazione al fuoco, capacità portante e resistenza a flessione in strutture sanitarie).

Alla luce dei fatti accaduti, appare improcrastinabile:

  1. L’immediata messa in sicurezza dei locali interessati e di tutti gli ambienti già oggetto di segnalazioni sindacali;
  2. Una verifica straordinaria di stabilità e conformità dei locali utilizzati dall’utenza e dal personale, con coinvolgimento del Servizio di Prevenzione e Protezione, RLS e Ufficio Tecnico;
  3. La sospensione temporanea di ogni ulteriore trasferimento di reparti e servizi verso ambienti non certificati come sicuri;
  4. L’attivazione di audit urgenti a cura del Risk Management aziendale;
  5. L’apertura di un tavolo permanente di confronto con le OO.SS. per monitorare in maniera trasparente l’evoluzione dei lavori PNRR e i riflessi sulle condizioni di sicurezza e sull’organizzazione assistenziale.

La responsabilità di quanto accaduto non può essere minimizzata né derubricata a semplice imprevisto: è il segnale evidente di una gestione che non ha posto la sicurezza al centro delle proprie scelte. Ripetiamo quanto già affermato in una nostra precedente nota: “Non sono ammissibili da parte dell’Amministrazione ulteriori dilazioni su un terreno che attiene direttamente alla salvaguardia della vita umana”.

Chiediamo, pertanto, con forza a tutti i soggetti in indirizzo a ciascuno per le proprie competenze, che intervengano tempestivamente al fine di evitare il verificarsi di conseguenze irreparabili a carico dell’utenza e del personale in servizio con conseguenti responsabilità civili e penali a carico dei soggetti preposti a garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro.

Giova ricordare che, rispetto alle norme vigenti in uno stato di diritto non possono essere ammesse “zone franche” all’interno delle quali non si esplichi la cogenza delle stesse”. Così la nota integrale dell’ Organizzazione Sindacale Snals Università a firma del Coordinatore Provinciale, Giovanni Madonia Ferraro e del Segretario Provinciale, Avvocato Giovanni Provenzani.

 

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