“I tempi per la situazione del laboratorio centrista sono in fieri, i processi in politica sono lenti, ma alla fine arrivano. Vorrei però rassicurare l’onorevole Miccichè sull’attenzione che la Democrazia Cristiana pone sul tema dei diritti umani e civili, perché l’unica fatwa che ci vantiamo di subire è quella di Strurzo, De Gasperi, Aldisio, Moro e dei molti altri democristiani che hanno fatto la storia d’Italia”. Lo dichiara il commissario regionale della Dc, Totò Cuffaro.
“La rottamazione…la fa la politica…e alla DC 2.0 non serve perché la classe dirigente che vanta la Democrazia Cristiana è giovane e donna così come l’ho immaginata e l’abbiamo voluta, senza nessun ripensamento, mai. La differenza è che molti la immaginano e basta, noi della DC, invece, abbiamo concretizzato il sogno di vedere rinascere la Democrazia Cristiana, l’abbiamo rimessa nella scheda elettorale e i cittadini ci hanno votato, perché si sono riconosciuti in un partito di valori e di ideali che per noi non sono negoziabili”, prosegue.
“Lo dimostrano i nostri consiglieri comunali eletti a Palermo – e non solo – tutti giovani e donne di 40 anni, i nostri candidati alle scorse regionali, tutti volti nuovi, e a Caltanissetta una giovane donna che a soli 24 anni era la più giovane di tutti, ergo, non mi pare che la DC abbia reclutato novantenni come candidati, cosa diversa che siano tornati al voto tanti delusi e abbiano scelto di votare DC. Unico vintage sono io e rimasto analogico, ma la nostra DC è decisamente digitale e sogna un processo di cambiamento organizzativo, economico, sociale, creativo abilitato dall’adozione e dallo sviluppo delle tecnologie digitali, guarda alla transizione ecologica, al rispetto dell’ambiente ed è pronta ad affrontare tutte le sfide sul processo di Digital transformation adeguato al tempo dei nostri ragazzi. La DC è sempre Balena, ma verde e digitale è pur sempre umana e valoriale”, conclude