Dal Burundi, l’ex presidente della Regione Totò Cuffaro lancia un messaggio politicamente chiaro: “Sino a quando c’è una speranza di centro, io consiglierò ai miei di coltivarla”. Una riflessione che, però, schiaccia l’occhio al nuovo partito di Renzi, “Italia Viva”. Ma tiene a precisare a ilSicilia.it: “Io resto democristiano e sto con chi ne tiene alzata anche una piccola bandierina“.
L’ex presidente torna a parlare di politica e potrebbe portare scompiglio tra i suoi eredi. Quello che da anni sembra quasi essere una ‘fissazione‘ per Totò Cuffarò è una sorta di “Partito della Regione” già preannunciato da lui stesso nelle scorse elezioni regionali. Un partito che va dai moderati, ex Pd, sino a Forza Italia, attraversando l’intero centro.
Una condizione necessaria probabilmente, per non far vincere l’area politica sovranista del Paese o il Movimento 5 stelle.
L’ex governatore siciliano, dopo aver scontato una pena per concorso esterno in associazione mafiosa (ad oggi interdetto dai pubblici uffici), ha più volte ribadito che non vuole tornare a fare politica.
Diceva tempo fa ai giornalisti: “non torno a fare politica. Non posso candidarmi, non faccio governi, non lancio candidature. Ho un rispetto socratico per quella giustizia che mi ha portato a stare 5 anni in galera. E quella sentenza, ahimè, m’impone di stare fuori. Ma al tempo stesso sono più libero di dire quello che ho in testa“.
Cuffaro oggi fa il medico volontario in Burundi.
In questi giorni è tornato in Africa per gestire l’ospedale di Kuruzi. Ma nel tempo libero un occhio alla politica lo butta sempre. È prodigo di consigli e, come per ogni uomo delle istituzioni che si rispetti, possiede una visione.
Tutti vigili e in attesa quindi dei possibili movimenti politici dopo lo strappo di Renzi nei confronti del Partito Democratico.
Italia Viva scuote lo scenario dei moderati siciliani. Dove però non c’è troppo fretta di fare una mossa in questa fase. Nel Palazzo si aspetta di capire meglio cosa sarà della cosa renziana, quali saranno le mosse e le prospettive della creatura dell’ex premier. Che finora qui in Sicilia ha visto poche adesioni ufficiali.
A quanto pare, nessuno vuole rinunciare al sogno della rinascita centrista, nell’Italia dei populismi.