La sicurezza delle cure è il fondamento di ogni sistema sanitario affidabile. Non riguarda soltanto protocolli o procedure, ma la possibilità per ogni paziente di essere curato con qualità, dignità e protezione. Un principio che vale per tutte le fasce d’età, ma che assume un significato particolare quando si parla dei più piccoli: neonati e bambini, pazienti vulnerabili e al tempo stesso futuro della società.
Con questa prospettiva, il 17 settembre 2025 a Palermo, nella sede di Villa Magnisi, si è organizzato un confronto tra istituzioni, professionisti sanitari e società scientifiche in occasione della Giornata mondiale della sicurezza del paziente, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dedicata quest’anno alla pediatria e alla neonatologia. L’iniziativa è stata organizzata dall’associazione Hospital & Clinical Risk Managers (HCRM) insieme all’Ordine dei Medici di Palermo, con un focus specifico sulla sicurezza delle cure nell’età evolutiva.
L’impegno congiunto
Alberto Firenze, presidente nazionale HCRM e direttore sanitario del Policlinico Giaccone, ha aperto i lavori sottolineando come la sicurezza non possa essere ridotta a un atto tecnico: “Ogni fase dell’età evolutiva comporta rischi specifici – dalle cadute alle ustioni neonatali – che impongono una risposta condivisa. Non possiamo affrontare questi problemi senza un approccio multidisciplinare e senza la collaborazione tra pediatri, neonatologi, società scientifiche e istituzioni. Parlare di sicurezza del paziente in pediatria significa parlare del futuro stesso delle nostre comunità”.
Accanto a lui, il pediatra Giovanni Corsello, professore ordinario all’Università di Palermo e coordinatore della Commissione di Etica Clinica della Società Italiana di Neonatologia, ha posto l’accento sull’impatto delle innovazioni: “Disponiamo oggi di strumenti diagnostici e terapeutici che hanno cambiato la storia di molte malattie croniche e rare, migliorando la sopravvivenza e la qualità della vita dei bambini. Ma questi progressi devono essere resi accessibili in modo equo, perché la salute dei bambini di oggi è la premessa della salute degli adulti di domani”.
“Ogni errore in pediatria pesa il doppio: sulla salute, sulla fiducia e sul futuro. La sicurezza non è un optional, è la base delle buone cure. Per questo la formazione non può fermarsi con la laurea. I medici devono essere accompagnati lungo tutta la carriera in un percorso di aggiornamento continuo, che li tuteli come professionisti e garantisca ai pazienti cure sicure e di qualità”. Con queste parole il presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo, Toti Amato, ha richiamato l’attenzione sul ruolo della formazione permanente, sottolineando che senza investire nella crescita continua degli operatori sanitari non è possibile assicurare standard elevati di assistenza.
L’impegno delle istituzioni
Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha posto l’accento sul ruolo che la politica e le istituzioni devono assumere in un tema così delicato.
“La sicurezza è un settore cruciale della medicina, ma non può essere demandata solo ai medici, perché la politica ha una responsabilità programmatoria e organizzativa che deve tradursi in scelte concrete. A Palermo serve completare il percorso per un ospedale pediatrico dedicato, con sub-specialità oggi carenti, non solo per rispondere ai bisogni dei nostri bambini ma anche per accogliere piccoli pazienti provenienti da scenari di guerra, come Gaza, dove spesso mancano cure e specialisti. Parlare di sicurezza significa anche avere personale preparato e numericamente adeguato, una sfida che richiede investimenti e programmazione”.
Il dibattito con gli stakeholder
Nel corso della giornata, oltre all’importanza della formazione, della governance clinica e del ruolo delle società scientifiche nella definizione di linee guida condivise, i relatori hanno affrontato questioni decisive che hanno spaziato dall’uso off-label dei farmaci alla necessità di sviluppare strategie di prevenzione delle infezioni nei reparti critici, fino all’innovazione tecnologica nelle terapie intensive neonatali e al valore dell’umanizzazione delle cure.
La giornata si è conclusa con una tavola rotonda animata e partecipata, moderata dalla giornalista scientifica Maria Grazia Elfio, che con professionalità e passione ha saputo valorizzare il confronto tra pediatri, società scientifiche e associazioni, trasformando il dibattito in un momento di vera condivisione.
Il messaggio finale, condiviso da tutti i relatori, è che la sicurezza delle cure non può essere un traguardo celebrativo ma un impegno quotidiano, che unisce competenza clinica, responsabilità politica e sensibilità sociale.