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Da donna Sarina c’è Marcello Scurria, l’uomo del risanamento: “Le baracche sono ferite, lavoriamo alla città che cambia” CLICCA PER IL VIDEO

mercoledì 3 Maggio 2023

Ultimo di sei figli maschi, nato all’alba in una stanza senza luce in campagna, a San Salvatore di Fitalia, orgogliosamente legato alla terra dei Nebrodi, adolescenza da comunista, maturità da socialista e ultimo segretario dei Ds fino alla fusione a freddo con la Margherita, Marcello Scurria è il sub commissario al risanamento di Messina. In realtà possiamo definirlo l’uomo del risanamento, e di un’idea alla quale ha dedicato impegno e passione negli ultimi 13 anni, al punto che non è errato definirlo il papà di ArisMe.

Se oggi, grazie ad una norma voluta dalla sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano, Scurria ha il compito di finire il lavoro iniziato nel 2018 con ArisMe (l’agenzia per il risanamento), è altrettanto vero che il disegno di legge per un’agenzia che si occupasse solo di risanamento risale al 2010. E fu proprio Scurria a proporla all’allora sindaco Peppino Buzzanca.

Ero suo consulente e Peppino sposò subito l’idea di una cabina di regia ed anche un diverso approccio alla problematica. Ma proprio in quei giorni cambiò il governo regionale e Raffaele Lombardo si alleò con il centrosinistra….così quel disegno di legge restò nel cassetto….E’ noto che Buzzanca non è di sinistra….”

Otto anni dopo, mentre nel frattempo la legge 10/90 sul risanamento arrancava Scurria ripropose il disegno di legge a Cateno De Luca, deputato all’Ars e neo candidato sindaco di Messina, che la sposò e riuscì a farla approvare tra il 30 aprile e il 1 maggio, dall’Assemblea. De Luca verrà eletto sindaco il mese dopo e costituirà ArisMe, affidandola come presidente a Scurria, che rivoluziona il metodo del risanamento. Non più casermoni, ghetti, ma rigenerazione e alloggi acquistati nei vari punti della città.

Abbiamo capito cosa fare per risanare la città dalle baracche che sono un involucro. Serve risanare gli spazi, che non sono più solo nelle periferie ma anche in aree centrali. Le baracche sono ferite che nel corso del tempo si sono incancrenite. Un corpo sano non può restare con le ferite per troppo tempo. Le baraccopoli  sono un problema di tutti non solo per chi ci vive. E’ un problema sociale e non solo abitativo”.

Papà, segretario della sezione Coldiretti di San Salvatore di Fitalia è un democristiano, ma Scurria si appassiona alla politica grazie al professore di italiano e latino del liceo che era di estrema sinistra. Così a 19 anni insieme all’amico Antonio Catalioto (che come lui a Messina a lungo si appassionerà alla politica) per tre giorni piantarono una tenda davanti al palazzo Municipale e per protesta contro alcune decisioni del sindaco comunista di allora fecero uno sciopero della fame.

La vita politica di Scurria sarà a sinistra, come consigliere provinciale nl ’93, poi nel Psi e quindi ultimo segretario dei Ds prima della nascita del Pd. Da quel momento non si è più iscritto ad alcun partito. E non ha intenzione di farlo.

Entro il 2026 conta di completare quel che ha cominciato con ArisMe “dobbiamo fare il cambio di passo a Messina. Il risanamento nasce da un’idea ma ha camminato sulle gambe di chi l’ha reso possibile”.

Nel 1960 il primo a presentare una proposta di legge in Parlamento fu il messinese e comunista Pancrazio De Pasquale, ma restò in un cassetto.

Nel 2005 ricordo che nella campagna elettorale che portò all’elezione a sindaco di Francantonio Genovese portammo Prodi a Fondo Fucile….”.

Son dovuti passare altri 16 anni per arrivare alla legge speciale Carfagna. A cambiare tutto fu Matilde Siracusano con una mostra choc in Parlamento sulle baracche con tanto di video che lasciò senza parole la capogruppo di Forza Italia MariaStella Gelmini. Se il governo gialloverde ostacolò e bocciò la proposta della dichiarazione dello stato d’emergenza, il governo Draghi, con le ministre Carfagna e Gelmini che le baracche le videro davvero portate in città da Matilde Siracusano, emanò la legge speciale. Il resto è storia.

Se esiste il risanamento a Messina è solo perché ci fu il cambio di governo tra Conte e Draghi. Gelmini aveva visto la mostra e chiese a Matilde di poter venire a Messina e in pochi giorni organizzammo”.

Scurria ringrazia la squadra di ArisMe con cui ha lavorato senza sosta negli anni scorsi anche durante il covid e che adesso continua a operare nell’ufficio commissariale. “Matilde Siracusano ci ha messo anima e cuore, e tutti noi allo stesso modo. Tra due anni speriamo di poter dire che Messina non è più la città delle baracche. Non dobbiamo più guardare Messina com’era o com’è ma guardare avanti alla Messina che cambia”.

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