Nello Musumeci ieri ha presentato prima ai giornalisti e subito dopo in aula il ddl sull’abusivismo, un disegno di legge stringato che però contiene norme molto severe in materia di sicurezza. Il Presidente della Regione ha spiegato che i sindaci che non sgombereranno le case che si trovano in zone pericolose per i residenti saranno rimossi.
Norme stringenti, insomma, per i primi cittadini, in un periodo in cui gli enti locali non se la passano certo bene. E allora ci pensa il vicepresidente della Regione siciliana Gaetano Armao a tranquillizzare gli amministratori dei Comuni, e lo fa con un post su Facebook che sa di mano tesa: “Non si può ancora volgere lo sguardo da un’altra parte – scrive tra le altre cose Armao – staremo vicini ai sindaci. E chi ha sbagliato sarà aiutato“.
Già in sede di presentazione del ddl, a dire il vero, lo stesso Musumeci aveva sottolineato come i sindaci si trovino spesso a lavorare tra mille difficoltà, sia quando si tratta di trovare soluzioni abitative alternative per le famiglie che vengono sgomberate dalle case abusive, che nel momento in cui si trovano a dover eseguire le demolizioni. In entrambi casi il problema sono i soldi.
Nel primo caso il governo ha previsto l’attivazione del Fondo di rotazione di un milione di euro per le famiglie in urgente necessità abitativa presso l’Assessorato regionale alle autonomie locali per venire incontro, nei sessanta giorni successivi allo sgombero, alle esigenze dei nuclei familiari e trovargli, quindi, una sistemazione temporanea. La somma dovrà essere comunque restituita dalle famiglie nell’anno successivo all’erogazione. Per trovare i soldi da utilizzare per far lavorare le ruspe, invece, si sta verificando con il governo nazionale la possibilità di attivazione di un fondo presso il Ministero dell’interno o quello delle Infrastrutture.
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