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De Luca fa l’ennesimo coup de theatre e ritira le dimissioni

venerdì 5 Febbraio 2021
Cateno De Luca, coronavirus

Lo avevamo detto: mai dire mai quando si tratta di Cateno De Luca e il “coup de theatre” che da sempre e’ nel suo DNA politico e’ arrivato puntualmente anche stavolta. De Luca si dimette, anzi no. Alle 23.59 il sindaco di Messina ha svelato il finale di quello che doveva essere il requiem della sua Amministrazione ed e’ diventato un grande bluff. All’ultimo minuto, De Luca non lascia, resta sindaco e dichiara – una volta di più – “guerra” al Consiglio comunale, al dg dell’Asp Messina, Paolo La Paglia e ovviamente anche governatore Nello Musumeci. Il (non) colpo di scena e’ stato l’epilogo di una sceneggiatura studiata nel dettaglio da De Luca, che ha mostrato scenograficamente i calici con le etichette con i nomi di Musumeci, Razza, deputati nazionali e regionali.

In una lunga diretta social iniziata alle 21:30 ha ripercorso i suoi primi due anni e mezzo di Amministrazione a Palazzo Zanca, quello che la sua Giunta ha fatto e quello che non gli e’ stato consentito di fare, passando in rassegna la cronaca quotidiana dei tanti scontri avuti con il Consiglio comunale, “nemico” di viaggio sin dal suo insediamento alla guida della Città dello Stretto.

Io sono stato un cavaliere solitario errante in Consiglio comunale e ho dovuto lottare per evitar che prendesse piede la logica del doMai come accaduto in passato. Tutti sanno che io qui passato notte e giorno, dormivo nei divani per fare la relazione del mandato”. 

Poi, come da copione, la diretta facebook si interrompe senza una decisione ma e’ il prologo al gran finale. Si ripetera’ quanto accadde con le prime dimissioni già annunciate il 28 settembre 2018, poi ritirate allora dopo il voto in aula del Salva Messina. Alle 23 scatta la “dedica” finale ai suoi nemici giurati, con un carico di bordate rivolte al direttore generale dell’Asp e all’inditizzo di Musumeci e Razza. Al grido di ’’non lascio che mettano le mani sulla città'”, De Luca arringa e ne ha anche per i deputati messinesi: “Sarò il primo a fare campagna elettorale contro di voi. E la prima occasione sarà la chiamata alle urne per la Città Metropolitana”.

Un minuto prima della definitiva e irrevocabile scadenza del termine ultimo per decidere sulle dimissioni, De Luca mette una pietra tombale sulla trama del suo addio anticipato e sancisce il punto esclamativo sulla sceneggiatura della sua permanenza a Palazzo Zanca. Annuncia che non andrà più in Consiglio comunale sino a quando sarà presidente Claudio Cardile e non verrà tolta la norma che regola l’astensione. Nel frattempo le deleghe del sindaco saranno suddivise tra gli assessori Carlotta Previti e Dafne Musolino. I sostenitori di De Luca giubilano ed esaltano il bluff delle dimissioni, i detrattori già si preparano ad altri scontri e intanto si chiedono: a quando la prossima recita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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