Dopo i toni roventi dei mesi di lockdown, il sindaco di Messina, Cateno De Luca torna all’attacco del premier Giuseppe Conte e attraverso una telefonata immaginaria con Palazzo Chigi lancia la sua ennesima provocazione, su quello che definisce “il gioco delle tre carte di Conte”.
“Ho finito di parlare ora con il presidente del consiglio dei Ministri Giuseppe Conte – afferma De Luca – in merito al gioco delle tre carte rappresentato dal prestito di liquidità ai comuni previsto dagli Art. 115 e 116 del Decreto Legge n. 34/2020 (Rilancio). Ho detto a Giuseppe che io non voglio indebitate ulteriormente la mia comunità e non sono d’accordo a farmi tenere al guinzaglio finanziario dallo Stato con questi prestiti capestro. Ho spiegato a Giuseppe il miracolo che abbiamo fatto in appena 24 mesi di amministrazione De Luca: abbiamo abbattuto i debiti di oltre il 50% ( da 550 milioni a 250 milioni); non spendiamo più soldi per interessi passivi per anticipazioni di tesoreria perché abbiamo un liquidita media di circa 30 milioni di euro; abbiamo già trovato la copertura contabile e finanziaria per saldare nei prossimi tre anni tutti i debiti ereditati”.
“Giuseppe ha così esclamato: “Min…ia perché non vieni a farmi il ministro dell’Economia e Finanze? Ed io: caro Giuseppe invece di sparare str….ate, perché non pensi a mandarmi gli oltre 10 milioni di euro che ancora non mi hai mandato piuttosto che tentare di vendermi la medesima liquidità che già dovevi accreditarmi al 30 giugno 2020?”.
“Caro Giuseppe – conclude De Luca -, il gioco delle tra carte con me non funziona e soprattutto io non lascio nuovi debiti pur di galleggiare come la m…da, perché questo mestiere lo lascio fare a voi che siete i campioni olimpionici dell’indebitamento parassitario e clientelare. Ciao Giuseppe alla prossima”.