Un anno di lavori per realizzare a Palermo la rete fognaria a sistema separato nelle vie Ripellino e Carmine, da via Pomara a via Messina Montagne, nella zona che congiunge il capoluogo siciliano con il comune di Villabate. E’ quanto prevede il contratto firmato dal Commissario Straordinario Unico per la Depurazione, Enrico Rolle e dalla ditta affidataria dell’intervento, ricompreso tra quelli necessari alla città di Palermo per superare la procedura d’infrazione sulle acque reflue urbane (causa C-565-10) oggetto della condanna della Corte di Giustizia europea.
Prende il via dunque, con la consegna dei lavori alla EdilauroraStrade s.r.l. , il primo cantiere dei tredici necessari a superare la procedura d’infrazione aperta sulla depurazione nel capoluogo siciliano: l’intervento dovrà consentire, con la posa di collettori fognari, la raccolta degli scarichi delle acque nere con recapito finale nella fognatura dinamica esistente di via Messina Montagne, oltre che la raccolta e la veicolazione delle acque piovane.
La progettazione esecutiva è stata realizzata dal Comune di Palermo, mentre Sogesid, società in house del Ministro dell’Ambiente, è a lavoro nell’intero procedimento per fornire il supporto tecnico e operativo al Commissario Straordinario.
“Nel lungo lavoro che ci attende a Palermo, penso in particolare a opere di grande importanza come il completamento del collettore sud-orientale e l’impianto di depurazione di Acqua dei Corsari – spiega il Commissario Rolle – sappiamo di avere nell’amministrazione di Palermo un interlocutore serio e una progettazione in alcuni casi già molto avanzata degli interventi. Quello di oggi – aggiunge – è un passo avanti nella direzione di dotare Palermo, dal centro alle zone periferiche, di un sistema integrato di fognatura, collettamento e depurazione che ci consenta di evitare ulteriori sanzioni europee e, contestualmente, di elevare la qualità ambientale del territorio”.
Il Sindaco Leoluca Orlando e l’Assessore alla riqualificazione urbanistica e urbana Emilio Arcuri, confermano la piena collaborazione con il Commissario Enrico Rolle e i suoi uffici “che si è concretizzata, anche con il co-finanziamento di queste opere, progettate dall’Ufficio Tecnico del Comune, consentendo oggi la consegna dei lavori”.
Intanto prosegue la corsa contro il tempo. Siamo già a quota 3 condanne da parte della Corte di Giustizia Europea: la C565-10 (Procedura 2004-2034) e la C85-13(Procedura 2009-2034) e l’ultima (Procedura 2014-2059). In pratica, i soldi ci sono (delibera CIPE n.60/2012) ma non sono stati spesi: al danno della mancata depurazione è seguita la beffa della multa salatissima dell’Unione Europea.