Nuovi sviluppi nell’ambito dell’operazione “Light Diet“, condotta dalla Guardia di finanza.
Dodici persone sono state denunciate per associazione a delinquere in quanto, secondo quanto riferito dalle fiamme gialle, operavano all’interno di uno studio abusivo di dietetica e nutrizione nel quartiere Cruillas, a Palermo.
A seguito delle indagini, sono stati sequestrati 135 mila euro. L’attività investigativa, sviluppata dai militari del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Palermo, aveva già consentito di sequestrare nel novembre del 2018 la sede dell’associazione “Tra Sole e Luna – Amici della natura” gestita da G.A., messinese di 69 anni, e trasformata in un vero e proprio studio professionale abusivo di dietetica e nutrizione.
I successivi sviluppi hanno consentito agli investigatori di ipotizzare l’esistenza di un vincolo associativo stabile, risalente almeno al 2013, fra G.A., i suoi due figli e altre nove collaboratrici, finalizzato alla commissione dei reati di truffa e di esercizio abusivo della professione di dietologo, nutrizionista e dietista.
La guardia di finanza ha individuato 1.090 “pazienti”, di cui 55 minorenni, che si sono incautamente affidati alle prescrizioni alimentari dei membri del sodalizio. Alcuni hanno deciso di sporgere querela, ritenendosi truffati.
Gli investigatori hanno scoperto che, dietro il pagamento di una cifra di 50 euro, apparentemente come quota associativa, i “pazienti”, dopo una preliminare visita, ricevevano veri e propri piani alimentari, asseritamente calibrati sulle singole esigenze rappresentate e accertate nel corso di specifiche visite.
Gli ignari pazienti venivano, inoltre, convinti ad abbinare alla dieta l’assunzione di integratori alimentari di origine americana, venduti dagli indagati mediante il sistema del multi-level marketing. Alcuni pazienti hanno dichiarato di essere stati indotti addirittura a sostituire farmaci loro prescritti con gli integratori proposti dagli indagati.
A fronte di un elevato rischio di aggravamento delle conseguenze dei reati contestati ed in relazione ad una pronosticabile irrecuperabilità dei proventi ottenuti, l’autorità giudiziaria ha emesso un decreto di sequestro preventivo d’urgenza delle somme di cui sopra.