Il voto per il ddl su crack all’Ars è stato rimandato a domani, alle 15, alla ripresa dei lavori d’aula. Lo ha comunicato il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno.
La votazione è stata rimandata a domani perché la maggior parte dei deputati presenti oggi in sala d’Ercole ha chiesto che in aula sia presente, per il voto, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che oggi risultava assente.
“Per questo ddl contro il crack sono stati inseriti 11 milioni di euro. C’è stato un grandissimo sforzo da parte del governo e del presidente della Regione. Se poi pensiamo che riusciremo ad eliminare questo problema, saremo dei sognatori, ma anche sotto il profilo di natura economica, credo che siano state soddisfatte tutte le richieste”. Così il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, parlando in aula all’Ars.
La Vardera: “Speriamo domani nessun intoppo sul voto al ddl crack”
“Oggi avremmo potuto scrivere una pagina importante per la storia di questo parlamento, ma dobbiamo rimandare questa gioia a domani perché l’imperatore Schifani oggi aveva un altro impegno a Roma e voleva essere presente alla votazione finale, nonostante la data di oggi sia stata stabilita settimane fa. Polemiche a parte, ci aspettiamo che domani non ci sia nessun intoppo e che venga dato il voto finale a questa legge”. Così Ismaele La Vardera (Sud chiama Nord) parlando con i giornalisti, in sala stampa all’Ars, a conclusione della seduta odierna, in seguito alla decisione di rinviare a domani il voto per il ddl sul crack.