Avviata l’attività della Commissione liquidatoria al Comune di Taormina per effetto del dissesto dichiarato il 22 luglio scorso dal Consiglio comunale. La commissione nominata dal Capo di Stato, Sergio Mattarella, presieduta da Lucio Catania e composta anche da Maria Di Nardo e Tania Giallongo ha lanciato, in particolare, un avviso rivolto ai creditori di Palazzo dei Giurati. Si tratta di un avviso che si rivolge a coloro che attendono dal Comune il pagamento di somme maturate sino alla data del 31 dicembre scorso e che avranno 60 giorni di tempo per avanzare la propria richiesta all’ente.
I tre componenti della Commissione stanno dando così inizio ad un compito di lungo periodo, che “traghetterà” il Comune di Taormina almeno sino alle prossime elezioni della primavera 2023 e che probabilmente vedrà impegnata questa terna commissariale anche nella prima fase operativa della futura Amministrazione. Si tratta di espletare tutti gli adempimenti sui debiti ma anche sui crediti dell’ente.
I debiti del Comune ammontano ad almeno 20 milioni di euro se si tiene conto che il piano di riequilibrio bocciato dalla Corte dei Conti il 25 maggio scorso indicavano l’impegno a ripianare spettanze per un ammontare complessivo di 18 milioni ma a questo importo vanno integrati anche oltre 2 milioni dei debiti fuori bilancio che il Consiglio comunale dovrebbe esitare quanto prima. Su questo fronte rimane, tra l’altro, la spada di Damocle del contenzioso sui parcheggi con l’ex Imprepar-Impregilo (oggi WeBuild).
Sul fronte, invece, dei crediti vantati dal Comune c’è una voragine di circa 30 milioni di euro di tributi non riscossi, con una larga parte di questa somma che però rischia di non essere più esigibile. Nel frattempo la priorità da parte dei commissari verrà data alla previsione del piano di rilevazione della massa passiva, ed è da questo punto che si partirà nel percorso di riassetto delle finanze del Comune di Taormina, dove rimangono in carica sindaco, Giunta e Consiglio comunale ma bisognerà fare i conti con il fallimento del piano di riequilibrio che imporrà degli obblighi sulla gestione dei conti di Palazzo dei Giurati, sott l’occhio vigile della Corte dei Conti e del Ministero dell’Interno.