
La prevalenza del disturbo da gioco d’azzardo (GAP) è del 3,2% della popolazione adulta, evidenziando una diffusione significativa del fenomeno. La rete di punti gioco fisici, pari a 320 ogni 100.000 abitanti, è tra le più capillari in Italia, insieme a Lombardia, Campania e Lazio. Infine, le 25 strutture attive di prevenzione e supporto costituiscono un presidio importante, ma insufficiente a contenere completamente la diffusione del gioco fisico.
Questi dati confermano come, anche nella dimensione insulare, il gioco non sia solo una questione individuale, ma un fenomeno che investe piani sociali, economici e sanitari, con ricadute che interessano famiglie, comunità e servizi pubblici.
Dall’analisi dello studio ilSicilia.it ha approfondito la questione della ludopatia e tracciato un quadro della situazione in Sicilia sul tema della prevenzione e delle strutture dedicate al contrasto del fenomeno.
LO STUDIO IMCO E L’INDICE DI RISCHIO
L’Italia si conferma un Paese dove il gioco d’azzardo resta un fenomeno diffuso e complesso, con rischi che variano sensibilmente da una regione all’altra. L’indice di rischio elaborato da IMCO mette in luce come le grandi aree metropolitane e alcune regioni del Sud, come la Sicilia, siano particolarmente vulnerabili: il rischio non è uniforme, ma legato a fattori economici, sociali e infrastrutturali.
Dallo studio emergono tre evidenze chiave:
1. Il divario tra regioni con spesa pro capite e capillarità dei punti gioco molto alte e quelle a bassa densità abitativa;
2. Il peso crescente della prevalenza di gioco problematico (GAP) in alcune aree del Sud, tra cui la Sicilia;
3. La capacità limitata delle regioni di bilanciare il rischio con un numero adeguato di strutture di prevenzione e supporto.
Parlare di rischio, in questo contesto, non significa puntare il dito contro territori o giocatori che vivono l’esperienza in maniera equilibrata, ma offrire una fotografia globale di una realtà complessa. Elementi come la spesa media dei cittadini, la diffusione dei punti di gioco e la disponibilità di strutture di supporto incidono in maniera diversa da regione a regione, influenzando le probabilità che una parte della popolazione sviluppi comportamenti problematici.
Come nasce l’indice
L’indice di rischio regionale è stato elaborato con l’intento di costruire una misura sintetica della probabilità che la popolazione di una determinata area sviluppi comportamenti problematici legati al gioco d’azzardo. La scelta dei parametri si fonda su una logica di equilibrio tra aspetti economici, sociali e sanitari:
Spesa pro capite: rappresenta il livello medio di denaro destinato al gioco da ciascun abitante, indicatore diretto della pressione economica esercitata sulle famiglie.
Prevalenza del disturbo da gioco d’azzardo (GAP): misura la quota di popolazione adulta che già manifesta comportamenti problematici, evidenziando l’impatto concreto del fenomeno.
Accessibilità: calcolata sul numero di punti di gioco fisici ogni 100.000 abitanti; più il territorio è saturo di offerte, più aumenta la probabilità che gli individui sviluppino abitudini ricorrenti.
Spesa complessiva regionale: consente di osservare la dimensione totale del fenomeno e di confrontare territori di diversa grandezza economica e demografica.
Presenza di interventi di prevenzione e cura: un maggior numero di strutture riduce l’indice complessivo, intercettando precocemente situazioni problematiche e offrendo percorsi di supporto.
Ogni indicatore è stato normalizzato su una scala da 0 a 1 e ponderato: maggiore peso agli elementi che riflettono i comportamenti individuali (spesa e prevalenza), peso minore a quelli di contesto (spesa totale e strutture). La combinazione ponderata dei valori produce un indice finale che varia da 0 (rischio minimo) a 1 (rischio massimo).
I DATI SICILIANI
I dati più significativi relativi alla Sicilia confermano un quadro di forte esposizione:
-Spesa pro capite annua: 2.200 euro, tra le più alte del Sud;
-Prevalenza GAP: 3,2% della popolazione adulta, seconda solo alla Calabria (3,4%);
-Accessibilità: 320 punti gioco ogni 100.000 abitanti, tra i valori più elevati in Italia;
-Interventi di prevenzione: 25 strutture attive, un presidio importante ma ancora insufficiente a coprire l’intero territorio.
Questi dati collocano la Sicilia tra le regioni con maggiore rischio (indice 0,80), confermando come spesa elevata, prevalenza GAP significativa e diffusione dei punti di gioco contribuiscano a rendere la popolazione particolarmente vulnerabile.
Nel confronto con altre regioni:
-La Sardegna presenta una prevalenza leggermente inferiore e un numero di punti gioco più contenuto, con un indice di rischio minore (0,73).
-La Calabria, pur avendo una spesa pro capite più bassa, registra la prevalenza GAP più alta d’Italia (3,4%), confermando che il rischio non è legato solo alla capacità di spesa ma anche alla diffusione dei comportamenti compulsivi.
-La Lombardia, Campania e Lazio superano la Sicilia in termini di spesa totale e accessibilità, ma il contesto socio-culturale siciliano accentua il rischio.
È importante ricordare che lo studio si riferisce esclusivamente ai punti gioco fisici e non considera il canale online, che per la sua accessibilità può amplificare ulteriormente i livelli di esposizione.
L’analisi conferma che il rischio di sviluppare comportamenti problematici legati al gioco non è uniforme sul territorio italiano:
–Aree metropolitane e Sud Italia: valori elevati sostenuti da spese pro capite consistenti, ampia rete di punti gioco e prevalenza GAP significativa.
–Regioni a bassa densità abitativa: valori inferiori, ma il rischio non è azzerato.
Regione | Spesa pro capite (€) | Prevalenza GAP (%) | Accessibilità (punti/100.000 ab.) | Interventi GAP (strutture) | Indice di Rischio |
Lombardia | 2800 | 2.5 | 350 | 30 | 0.85 |
Campania | 2600 | 3.0 | 340 | 28 | 0.83 |
Lazio | 2400 | 2.8 | 330 | 27 | 0.81 |
Sicilia | 2200 | 3.2 | 320 | 25 | 0.80 |
Emilia-Romagna | 2000 | 2.6 | 310 | 23 | 0.78 |
Puglia | 1800 | 3.0 | 300 | 22 | 0.77 |
Calabria | 1600 | 3.4 | 290 | 20 | 0.75 |
Veneto | 1400 | 2.2 | 280 | 19 | 0.73 |
Sardegna | 1900 | 2.8 | 300 | 7 | 0.73 |
Toscana | 1200 | 2.0 | 270 | 18 | 0.71 |
Piemonte | 1000 | 1.8 | 260 | 17 | 0.69 |
Liguria | 900 | 1.6 | 250 | 16 | 0.67 |
Marche | 800 | 1.5 | 240 | 15 | 0.65 |
Abruzzo | 700 | 1.4 | 230 | 14 | 0.63 |
Umbria | 600 | 1.3 | 220 | 13 | 0.61 |
Friuli-Venezia Giulia | 500 | 1.2 | 210 | 12 | 0.59 |
Trentino-Alto Adige | 400 | 1.1 | 200 | 11 | 0.57 |
Molise | 300 | 1.0 | 190 | 10 | 0.55 |
Basilicata | 200 | 0.9 | 180 | 9 | 0.53 |
Valle d’Aosta | 100 | 0.8 | 170 | 8 | 0.51 |
“La lettura dei dati consente di comprendere meglio i fattori che concorrono a determinare le diverse esposizioni al rischio e mette in evidenza come prevenzione e supporto possano avere un ruolo importante nel contenerne gli effetti”, spiega Claudio Poggi, esperto di IMCO. “In definitiva, il gioco resta una realtà radicata e complessa: affrontarlo con responsabilità, sia da parte dei singoli che delle istituzioni, rappresenta la condizione necessaria per mantenerlo entro i confini di un’attività consapevole e sicura”.
L’APPROFONDIMENTO: Il contesto sociale e sanitario in Sicilia
Prevalenza e diffusione del disturbo da gioco d’azzardo
La Sicilia è una delle regioni italiane con i tassi più elevati di disturbo da gioco d’azzardo (GAP).
La Sicilia continua a registrare tassi elevati di disturbo da gioco d’azzardo (GAP), posizionandosi tra le regioni italiane con la più alta incidenza. Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave, nel 2024 la regione ha ricevuto una quota di €3.578.900,45 dal Fondo Ministeriale per il contrasto al GAP, confermando l’allarme epidemiologico .
Il Rapporto PASSI 2022-2023 dell’Istituto Superiore di Sanità evidenzia un aumento delle richieste di supporto psicologico per problematiche legate al gioco, con un incremento annuo stimato del 5-7% rispetto al 2023 .
Un’altra indagine nel 2025 del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’ISS, condotta nelle scuole secondarie italiane, rileva una significativa diffusione del gioco d’azzardo tra gli studenti. Tra i 14-17 anni, il 23,4% gioca regolarmente, con il 3,9% di giocatori problematici, mentre tra gli 11-13 anni il 25,4% pratica il gioco e il 2,4% mostra comportamenti a rischio. Il fenomeno è più diffuso tra i maschi, con valori doppi rispetto alle femmine. Oltre la metà gioca in luoghi fisici, ma si osserva una crescente diffusione del gioco online, già praticato da circa il 43-46% degli studenti.
Questo fenomeno è alimentato dalla crescente diffusione del gioco online, che ha visto un incremento del numero di conti attivi e della spesa media pro capite negli ultimi anni.
La prevalenza del gioco d’azzardo tra la popolazione adulta siciliana è preoccupante, con una percentuale che supera il 3%, posizionando la regione tra le più vulnerabili a livello nazionale. Particolarmente allarmante è la situazione tra i giovani, con una significativa incidenza di comportamenti di gioco problematici già a partire dall’adolescenza. Studi recenti evidenziano una prevalenza del gioco d’azzardo tra gli studenti delle scuole secondarie, con una percentuale che supera il 20%, e una percentuale di giocatori problematici che si attesta intorno al 4%.
Profili demografici e sociali più vulnerabili
Il disturbo da gioco d’azzardo in Sicilia non colpisce in modo uniforme tutta la popolazione; alcune categorie risultano particolarmente vulnerabili. I giovani adulti, soprattutto quelli tra i 18 e i 35 anni, sono tra i più esposti, complice la crescente accessibilità al gioco online e la normalizzazione di comportamenti di gioco attraverso la pubblicità e i media.
Le persone disoccupate o con redditi bassi sono particolarmente vulnerabili al gioco d’azzardo patologico. Il gioco viene spesso percepito come una via d’uscita da difficoltà economiche, ma ciò può portare a un circolo vizioso che aggrava ulteriormente la situazione finanziaria e psicologica. Le periferie urbane, caratterizzate da marginalità sociale e scarse opportunità occupazionali, registrano tassi più elevati di gioco problematico.
Inoltre, le famiglie siciliane sono fortemente influenzate dalle problematiche legate al gioco d’azzardo. Il gioco patologico può generare conflitti familiari, indebitamento e isolamento sociale, con conseguenze devastanti per la coesione familiare e il benessere dei singoli membri. Le richieste di supporto psicologico e assistenza sociale legate al gioco d’azzardo sono in aumento, evidenziando la necessità di interventi mirati e tempestivi.
Impatto sulla salute mentale e sui servizi sanitari
Le Aziende Sanitarie Provinciali (ASP) siciliane, come quelle di Palermo e Catania, segnalano un aumento delle richieste di supporto psicologico per problematiche legate al gioco d’azzardo. Le strutture dedicate, come i Centri per il Trattamento delle Dipendenze (SerD), sono spesso sovraccariche e non sempre in grado di rispondere adeguatamente alla domanda crescente di servizi. La disomogeneità nella distribuzione dei servizi sul territorio regionale rende difficile garantire un accesso equo e tempestivo alle cure.
Iniziative istituzionali e criticità
La Regione Siciliana ha adottato diverse misure per contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo patologico. Nel 2020 è stata approvata la Legge Regionale n. 24, che prevede interventi di prevenzione, cura e riabilitazione per le persone affette da GAP. Sono stati istituiti programmi di sensibilizzazione nelle scuole, campagne informative sui rischi del gioco e attività di formazione per gli operatori sanitari.
La centralizzazione delle risorse nel nuovo “Fondo per le Dipendenze Patologiche” potrebbe ridurre l’attenzione specifica al fenomeno del gioco d’azzardo e compromettere gli interventi mirati. A partire dal 2025, le risorse precedentemente destinate al GAP sono confluite nel nuovo Fondo per le dipendenze patologiche, istituito dalla stessa Legge di Bilancio. Questo fondo ha una dotazione complessiva di 94 milioni di euro annui e mira a sostenere interventi finalizzati alla prevenzione, al monitoraggio e al contrasto delle dipendenze comportamentali, con particolare attenzione alle giovani generazioni.
Una quota pari al 34,25% annuo delle risorse del nuovo fondo è destinata alla realizzazione di piani regionali sul gioco d’azzardo patologico, mentre un’analoga percentuale è riservata alle dipendenze patologiche in generale. Il restante 30% è finalizzato all’assunzione di personale nei sistemi socio-sanitari regionali, e l’1,5% copre i costi dell’Osservatorio nazionale permanente sull’andamento del fenomeno delle tossicodipendenze.
Il disturbo da gioco d’azzardo rappresenta una problematica complessa e in crescita in Sicilia, con impatti significativi sulla salute mentale, sulle famiglie e sui servizi sanitari. Nonostante gli interventi istituzionali e le iniziative locali, permangono criticità che richiedono un impegno continuo e coordinato. È fondamentale rafforzare le politiche di prevenzione, garantire un accesso equo ai servizi di supporto e adattare le strategie alle nuove sfide poste dal gioco online.
Inoltre, la crescente diffusione del gioco online presenta problematiche enormi. La difficoltà di monitorare e regolamentare le piattaforme digitali rende più complesso il contrasto al gioco illegale e alla pubblicità ingannevole.
Le iniziative di prevenzione e sensibilizzazione devono adattarsi rapidamente a queste nuove realtà per essere efficaci. Solo attraverso un approccio integrato e multidisciplinare sarà possibile affrontare efficacemente il fenomeno del gioco d’azzardo patologico in Sicilia.