Il Senato ha approvato oggi il Disegno di Legge di conversione del Decreto “incendi” con 177 voti favorevoli, 1 contrario e 15 astenuti.
Il testo non soddisfa le associazioni ENPA, LAV, LIPU e WWF Italia.
“Molto grave – scrivono le ong – è il mancato accoglimento dell’emendamento che puntava a sospendere la caccia, per una sola stagione, nei comuni in cui si verificano incendi di rilievo tale da determinare la dichiarazione dello stato di calamità a livello regionale. La mancata approvazione è stata il frutto della stretta relazione esistente tra il mondo venatorio e alcune aree politiche”.
“Il testo approvato rende più difficile applicare con tempestività i divieti previsti dalla legge 353/2000, che entreranno in vigore entro il primo aprile di ogni anno e non dopo 10 giorni dalla estinzione dell’incendio. Questo significa che, subito dopo l’estinzione, quando la fauna e la flora sopravvissuta è in maggiore sofferenza, sulle aree percorse dal fuoco potranno paradossalmente esercitarsi la caccia e il pascolo. Le aree incendiate potranno anche essere, fino a quella data, oggetto di compravendita, edificazione e cambio di destinazione d’uso.”
“La norma approvata dal Senato – concludono le ong – permetterà di rendere più facile e meno controllata l’attività di taglio boschivo. Basterà dichiarare che i tagli siano destinati, ad esempio, alla realizzazione di opere di prevenzione come piste per i mezzi di soccorso, senza che ciò comporti la necessità di valutare gli impatti ambientali determinati da queste attività”.