I Salesiani di Sicilia hanno una nuova guida. Don Domenico Saraniti, attuale direttore dell’Istituto Don Bosco Ranchibile di Palermo, è stato scelto dai vertici della congregazione fondata da San Giovanni Bosco per guidare l’Ispettoria Salesiana Sicula per i prossimi sei anni.
La nomina di Don Saraniti è stata decretata da don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore dei Salesiani, nel contesto del Consiglio Generale della Congregazione Salesiana riunito a Roma per la sessione plenaria invernale 2024-2025 e che sta procedendo con le nomine dei Superiori delle circoscrizioni salesiane.
Classe 1979, originario di Cesarò in provincia di Messina, il nuovo Ispettore dei Salesiani siciliani ha compiuto gli studi filosofici a Roma San Tarcisio e quelli teologici a Messina San Tommaso. Si è inoltre laureato in Pedagogia presso l’università di Palermo e in Filosofia all’ Ateneo Roma-Tre. Ordinato sacerdote nel 2008. Dal 2017 don Saraniti è Direttore del “Don Bosco Ranchibile” il prestigioso istituto scolastico palermitano che negli ultimi anni sotto la sua guida ha avuto una particolare fioritura che ha portato la scuola a primeggiare spesso nelle classifiche dei licei cittadini e non solo. Don Saraniti non è stato solo molto attivo all’interno della Congregazione ma anche all’interno dell’Arcidiocesi di Palermo, dove dal 2022 fa parte del Consiglio Presbiterale e collabora attivamente alle iniziative pastorali diocesane, godendo, tra gli altri, della grande stima dell’Arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice.
Don Saraniti, che succede al messinese don Giovanni D’Andrea, prende la redini di una Ispettoria che può vantare la sua fondazione proprio per volontà di san Giovanni Bosco che nel 1879 invia un primo manipolo di Salesiani in Sicilia per aprire la prima casa salesiana a Randazzo, in provincia di Catania. Oggi gli istituti Salesiani in Sicilia sono venti, ventuno se si conta la casa aggregata di Tunisi, con circa 200 religiosi e alcuni istituti scolastici e di formazione professionale molto stimati nell’isola.
Una realtà apparentemente florida ma che fa invece i conti con la crisi delle vocazioni che colpisce i Salesiani come tutta la Chiesa Cattolica, e il conseguente invecchiamento dei membri della Congregazione e la chiusura e addirittura la vendita di strutture storiche come quella di Taormina. Grane non da poco per il nuovo Ispettore dei Salesiani che però potrebbe portare avanti una strategia di apertura e collaborazione che ha già adottato alla guida del Don Bosco Ranchibile di Palermo: durante il suo mandato di Direttore don Saraniti non ha solo valorizzato e dato spazio al laicato, specie quello più marcatamente salesiano, affidando, ad esempio, la supervisione di didattica della scuola palermitana al prof. Nicola Filippone ma ha aperto l’istituto alle collaborazioni con la Diocesi palermitana e la Facoltà Teologica di Sicilia.
Non c’è dubbio che la giovane età giochi a favore del nuovo Ispettore dei Salesiani non solo in termini di energie da spendere nel nuovo e gravoso impegno ma anche nella prospettiva di un contributo diverso alla vita della Chiesa siciliana. Non sarà ecclesiasticamente corretto ma non c’è dubbio che alla fine del mandato di Ispettore don Saraniti potrebbe essere un naturale candidato all’episcopato, non solo perché tra i vescovi di Sicilia tradizionalmente c’è sempre stato almeno un religioso (attualmente il cappuccino Calogero Peri siede sulla cattedra della Chiesa di Caltagirone) ma anche perché non sono mancati i salesiani, basti pensare a monsignor Domenico Amoroso che dal 1988 al 1997 fu vescovo di Trapani, con un brevissimo esordio come vescovo ausiliare di Messina, e a monsignor Calogero La Piana che fu vescovo a Mazara del Vallo dal 2002 al 2006 e poi Arcivescovo di Messina dal 2006 al 2015. Piccolo indizio: mons. La Piana prima di essere consacrato vescovo fu Ispettore dei Salesiani di Sicilia.