Non soltanto ministri dell’attuale governo e del passato, uomini dello spettacolo, calciatori, ma pure tanti insospettabili. Fra i diecimila file scaricati dal “Sistema operazioni sospette”, della Direzione nazionale antimafia, spunta fuori anche il nome dell’imprenditore agricolo ed ex parlamentare regionale in Sicilia, Pippo Gennuso.
La notizia è riportata su un quotidiano on line siciliano e il periodo di riferimento è quello tra il 2018 ed il 2019. “Bisogna capire chi c’è dietro la cupola. Bisogna andare fino in fondo e bene fa il ministro della Giustizia Roberto Nordio a chiedere una commissione parlamentare d’inchiesta. Adesso sono più che mai certo – dice Gennuso – che qualcuno negli anni trascorsi ha cercato di colpirmi a tutti i costi ed a tuti i livelli. E se il procuratore di Perugia, Raffaele Cantone ha parlato di una mole di dati che definisce ‘mostruosa’, un ‘vermicaio’, io dico che questo accesso alla banca dati ha avuto uno o più registi”.
“Non credo ai servizi segreti stranieri – aggiunge Gennuso – ma ad una trama nazionale dove ci sono coinvolti pure giornalisti, con qualcuno che ha fatto pure carriera. La direzione nazionale Antimafia è una cosa seria – non fosse altro che fu Giovanni Falcone a volerla, ma sporcarla con lo spionaggio di certi individui, non onora l’istituzione. Condivido in pieno le parole di Antonio Tajani: bisogna capire chi dava gli ordini ad accedere alla banca dati. Si tratta di una persona, di un gruppo e per quali fini?. Notizie che sarebbero state passate a giornalisti ‘amici’.
“Serve fare chiarezza il più presto possibile – conclude l’ex deputato Ars – e se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi”.