Un recentissimo studio a firma del ricercatore palermitano Roberto Di Maio della Fondazione Ri.Med, condotto in collaborazione con l’università di Pittsburgh e Upmc, ha scoperto che le mutazioni genetiche di un enzima (Lrrk2) sono associate all’insorgenza di Parkinson familiare e questo allarga le possibilità’ di cura a una più vasta popolazione di pazienti.
Si tratta di un enzima specifico del Morbo di Parkinson, fino ad oggi si pensava che la sua mutazione fosse responsabile solo di una ridotta percentuale (il 3-4%) di casi di malattia. L’autore della ricerca, Roberto Di Maio, palermitano, è assistant professor presso il Pittsburgh Institute for Neurodegenerative Diseases, diretto da J. Timothy Greenamyre, e principal investigator della Fondazione Ri.Med, grazie all’accordo tra i due enti. ”
“Si tratta di una scoperta rilevante – spiega Di Maio – che potrebbe consentire di espandere l’utilizzo di alcuni farmaci in via di sviluppo in grado di bloccare l’attività di questo enzima”.
Alessandro Padova, direttore generale della Fondazione Ri.Med, evidenzia che “Grazie all’accordo con l’università di Pittsburgh e Upmc, nostri partner fondatori, i risultati di questa, come di molte altre ricerche, vengono direttamente trasferiti in Sicilia per il tramite di Umpc Italy e di Ri.Med, la cui ricerca è fortemente orientata al concetto di medicina personalizzata e al rapido trasferimento delle innovazioni all’applicazione clinica“.