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L’edizione 2019 del premio Efebo d’Oro si è conclusa con la premiazione, come Miglior Film tratto da un’opera letteraria, di “Once Upon a River” di Haroula Rose; la giuria composta da Yervant Gianikian, Wilma Labate, Egle Palazzolo, Clara Sanchez e Alessio Vassallo, ha deciso così con la segue motivazione: “Una creatività quella delle Rose, che naturalmente attinge da esperienze generazionali ma che nel corso del film assume mature valenze, lascia comprendere come al film, come per suo verso al romanzo, giovani e meno giovani, abbiano risposto con commossa convinzione”.
La giuria composta da Ludovico Caldarera, Nicoletta Romeo e Francesca Martinez Tagliavia, invece, ha assegnato il Premio dedicato alle Opere prime e seconde a “Fugue” di Agnieszka Smoczyńska: “Per il suo sguardo maturo e senza concessioni, per il sodalizio artistico tra l’autrice e la protagonista – co-sceneggiatrice Gabriela Muskala – per aver costruito un personaggio femminile emancipato soprattutto nel contesto globale attuale dell’audiovisivo attraversato dalle lotte contro la disparità di genere”.
Al regista canadese Mike Hoolboom è andato il Premio Nuovi Linguaggi – Città di Palermo: “Per la sua capacità di smantellare ogni attribuzione meccanica di significato e scandagliare gli abissi dell’interiorità umana. Mike Hoolboom manipola materiale d’archivio e frammenti simbolici della cultura audiovisiva facendoli confluire con intensità straordinaria nel rivolo più intimo delle proprie vicissitudini autobiografiche per riscoprire la dimensione materiale e corporea del cinema, luogo di contrasti, spazio, reale e virtuale, in cui lo spettatore può immaginare nuove forme di connessione interpersonale”.
Il Premio Speciale Rotary Sud, infine, è stato assegnato all’attrice palermitana Valentina D’Agostino, il Premio Ande – Cinema Donna a Haroula Rose, mentre il Premio Speciale Lions Palermo dei Vespri ad Amanda Sthers per il film Holy Lands.