“Cosa volete che siano 103 giorni senza sentirsi di fronte all’eternità. Giorgia Meloni e Matteo Salvini non si sentono per colpa mia? Non lo so, io sono causa di tutti i mali, mi sono rassegnato. Ma mi piacerebbe invitarli a pranzo o a cena. Io non ho problemi. E se fosse di mattina anche davanti ad una buona granita”. Lo ha detto Nello Musumeci, presidente della Regione Siciliana intervenendo a ‘Un Giorno da Pecora’ su Radio1 a proposito dell’attuale distanza tra i leader di Fratelli d’Italia e della Lega.
In merito all’intervista rilasciata dal presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè: “Non sono un esperto della materia, ma mi dispiace che il presidente del più antico Parlamento d’Europa debba pronunciare questi termini. Ma sono convinto che sia stata una battuta stupefacente, nel senso che ha creato stupore. Non sono malizioso, io uso la lingua italiana, intendo sorprendente. Miccichè, dopo l’intervista a La Stampa, mi ha mandato un sms che ho visto poi la sera, le scuse sono assolutamente accettate. Tra persone che hanno ruoli di responsabilità istituzionale non si può avere risentimento.
“Il problema per il centrodestra è il centrosinistra, in Sicilia come nel resto d’Italia, è quello l’avversario, tutto il resto è davvero marginale. Sto governando da cinque anni con lo stesso governo dal giorno dell’insediamento, non abbiamo mai avuto un giorno di crisi in Sicilia e nel governo ci sono 4 assessori di Forza Italia su 12. Non c’è una crisi di governo. Il centrodestra è compattissimo – ha aggiunto Musumeci-. E’ una tempesta in un bicchiere d’acqua, non è il nodo della questione. Bisogna combattere il centrosinistra che è il vero avversario”.
“Non è Giorgia Meloni che mi vuole ricandidare ma chiede semplicemente l’applicazione di una norma che prevede che il presidente uscente venga ricandidato, come avviene nel resto d’Italia, non è un capriccio della Meloni. Perché bisogna fare una eccezione in Sicilia? – si è chiesto Musumeci – Se la norma vale per i sindaci e i presidenti uscenti non si vede perché non si debba applicare. E’ sempre stato così”.
Ai conduttori che hanno domandato perché c’è chi, come Gianfranco Miccichè non vuole ricandidarlo, Musumeci ha risposto: “Non lo so, bisogna chiederlo a loro“. Ed in vista delle prossime elezioni regionali di autunno Musumeci ha sottolineato: “Il centrodestra quando si presenta diviso perde, in Sicilia il centrodestra è maggioranza morale e se si presentasse diviso, si suiciderebbe. E’ una questione nazionale di metodo su come raggiungere un punto di equilibrio e la Sicilia è il primo ostacolo su questo punto di equilibrio, ma sono convinto che lo troveremo”.
In merito alla sua candidatura alle Regionali: “Sono convinto che prevarrà il buon senso, la Sicilia non è laboratorio? Io sarò ricandidato, si tratta solo di capire quale sarà il perimetro. Lo vedremo piano piano, spero che ci sia l’alleanza di tutto il centrodestra, decideranno i partiti che hanno deciso la mia candidatura. Sono i dirigenti delle forze politiche che devono valutare e concordare con il candidato quale sia la soluzione migliore. Per ora abbiamo 4 forze politiche, vedremo cosa faranno gli altri. Ma i voti dobbiamo cercarli negli schieramenti avversari. Amo i gatti e sono un animalista. Dai gatti mi faccio battere, ma non dalle iene e dagli sciacalli”.
Invece, per quanto riguarda le elezioni a Palermo Musumeci ha sottolineato che: “Roberto Lagalla ha lavorato bene come assessore regionale nel mio governo (si è dimesso per candidarsi a sindaco di Palermo) ne siamo stati la prima forza a puntare su di lui. E’ una persona molto apprezzata nel centrodestra e molto stimata anche fuori dal centrodestra”. Lo ha detto Nello Musumeci intervenendo a ‘Un Giorno da Pecora’ parlando del candidato a sindaco di Palermo sostenuto da tutto il centrodestra. “Sarà una bella vittoria nell’era del dopo Orlando“.