Arriva il rush finale. Questa settimana i tavoli di dibattiti e contrattazioni si chiuderanno e poi si procederà con il conto alla rovescia in vista del 27 aprile. Data in cui si svolgeranno le elezioni di secondo livello, in cui sindaci e consiglieri comunali della Sicilia saranno chiamati ad eleggere i propri rappresentanti all’interno delle Città Metropolitane e dei Liberi Consorzi.
Da un lato le tre Città Metropolitane, Palermo, Catania e Messina, dove non si decreteranno i presidenti, ma rimarranno in carica gli attuali sindaci dei capoluoghi di competenza, rispettivamente Roberto Lagalla, Enrico Trantino e Federico Basile, e dove i partiti dovranno “solo” presentare le liste con i nomi che correranno per il Consiglio provinciale. Dall’altro i sei Liberi Consorzi (Ragusa, Agrigento, Trapani, Siracusa, Enna e Caltanissetta) dove lo scontro è aperto e mettere tutti d’accordo su un nome unitario è più complesso di quanto ci si possa immaginare, soprattutto tra le file del centrodestra. La città iblea e l’attuale Capitale italiana della Cultura sono l’esempio lampante (CLICCA QUI).
La coalizione che sostiene il governo Schifani è in rotta di collisione o si tratta di altro? Ne abbiamo parlato negli studi de ilSicilia.it con il deputato di Fratelli d’Italia all’Ars Pino Galluzzo. Per l’esponente di FdI la crisi sarebbe riconducibile al sistema delle elezioni di secondo livello con il voto ponderato: “Un difetto di democrazia. I cittadini non partecipano al voto e questo crea all’interno dei partiti tutta una serie di ragionamenti che non tengono conto della volontà popolare, ma solo ed esclusivamente a quella degli addetti ai lavori. Gli orientamenti e le forze territoriali condizionano le scelte. Non c’è una crisi del centrodestra, ma dei territori e una crisi della democrazia“.
Un appello è rivolto anche al presidente della Regione Renato Schifani: “Entri in campo su questa vicenda perché se vi saranno delle lacerazioni sul territorio, all’interno del centrodestra, la preoccupazione è che questa abbia conseguenze anche sul governo regionale e sugli equilibri d’aula. Il presidente ha fatto tanto per andare d’accordo con le opposizioni e credo che dovrà fare tanto per tenere unire i propri partiti della maggioranza“.
Le elezioni provinciali serviranno così anche per inaugurare il nuovo percorso di Fratelli d’Italia, che circa un mese fa ha visto la nomina del nuovo commissario regionale, Luca Sbardella, risolvendo quella che Galluzzo ha definito “un’anomalia, in cui vi erano previsti due coordinamenti regionali, uno a Oriente e uno a Occidente. La necessità di tutto il partito era quella di arrivare ad un’unica segreteria e un unico coordinatore regionale“.