Lunedì 27 il secondo turno per le elezioni a Rettore dell’Università di Messina. La sfida è a due, tra l’economista Michele Limosani e l’ex pro rettrice a Welfare e Pari opportunità Giovanna Spatari (QUI). Il terzo candidato, il costituzionalista Giovanni Moschella ha ufficializzato questa mattina il ritiro dalla corsa e l’accordo con la professoressa Spatari.
LA NOTA CONGIUNTA
“Alla luce dei risultati scaturiti dalla prima tornata elettorale- si legge nella nota congiunta- il professor Giovanni Moschella, grato per la fiducia accordatagli da una parte della comunità accademica e ringraziando tutti coloro che lo hanno supportato con passione e impegno, ha comunicato il ritiro della propria candidatura. Successivamente ha incontrato sia il professor Michele Limosani che la professoressa Giovanna Spatari. In quest’ultimo incontro si è convenuto sull’esigenza di proporre alla comunità accademica la condivisione di un’idea di Università unita, capace di superare ogni sterile contrapposizione così da restituire l’orgoglio di una identità culturale e scientifica, propria del nostro Ateneo. In tale ottica unitaria, la professoressa Spatari ha accolto l’invito di Moschella a recepire, nell’ambito della proposta programmatica già tracciata e presentata, metodi e contenuti che possano garantire trasparenza e il raggiungimento degli obiettivi in un’ottica di decisioni condivise all’insegna della competenza e della qualità. La professoressa Spatari e il professor Moschella auspicano che l’intento unitario manifestato possa essere condiviso e premiato dalla comunità accademica in tutte le sue componenti”
LA NOTA DI LIMOSANI
Apprendo senza grande sorpresa che il prof. Giovanni Moschella ha annunciato il proprio sostegno alla candidatura della prof.ssa Giovanna Spatari. È la conferma di quanto ho ripetuto in campagna elettorale in queste settimane: si tratta di due facce della stessa medaglia; due componenti del governo di Ateneo uscente che hanno condiviso un’esperienza che ha portato questa comunità alla deriva ed i cui esiti sono sotto gli occhi di tutti. La crisi reputazionale a cui saremo chiamati a porre rimedio richiederà uno sforzo straordinario, tale è la sua portata. La distanza tra la mia proposta e quella degli altri due candidati è emersa con forza e chiarezza anche dall’interlocuzione che in queste ore ho avuto con lo stesso prof. Moschella. Un incontro sollecitatomi da una serie di componenti del gruppo che sosteneva la sua candidatura; componenti che hanno individuato nel mio programma e nella mia persona una valida alternativa rispetto alle loro aspettative di rilancio dell’Ateneo. Il prof. Moschella, presentatosi quale paladino della discontinuità, forte di dimissioni arrivate dopo cinque anni e mezzo di governo, torna ora rapidamente sui propri passi. Una sorta di gioco dell’oca. Annulla le distanze dalla prof.ssa Spatari, che nella sua stessa narrazione aveva collocato in piena continuità con il governo Cuzzocrea, ritornando così al punto di partenza: il Rettore uscente di cui è stato vicario. O, magari, dal quel punto di partenza non si è mai veramente mosso e le sue strategie, sin dall’inizio, prevedevano di cercare di drenare il consenso nei miei confronti, per poi arrivare a questo finale… E, ancora, nonostante il prof. Moschella si fosse proposto quale pacificatore nell’attuale scenario, oggi chiude un accordo chiedendo, di fatto, l’esclusione da incarichi di governo di colleghi i quali hanno apertamente sostenuto (e stanno sostenendo) la prof.ssa Spatari.
Credo sia ormai evidente la serie di contraddizioni che fanno crollare il castello proposto alla comunità accademica. Cade qualsiasi riferimento di principio, a scapito della logica che vuole come unica motivazione il guadagnare posizioni personali di potere. Questo connubio rappresenta la volontà di voler negare il cambiamento, di voler proseguire sulla strada del declino e del clientelismo avviato dalla precedente gestione. Allo stesso tempo, appare chiaro quanto ripeto sin dall’avvio della campagna: la mia proposta costituisce l’unico, vero atto di discontinuità con quanto accaduto negli ultimi anni. È rispetto a questo che invito la comunità a compiere una scelta di campo netta. L’incoerenza dimostrata, da un lato, i valori su cui ho costruito il mio programma dall’altro: il rispetto delle regole e delle persone e la voglia di voltare pagina, mettendoci definitivamente alle spalle il passato. Sono più che mai soddisfatto, a questo punto, che al primo turno la comunità accademica abbia riconosciuto la validità della mia proposta e sono certo che mi supporterà in questo ultimo sforzo per raggiungere l’obiettivo lunedì prossimo.
LA REPLICA DI MOSCHELLA A LIMOSANI
Carissimi, mi scuso dell’intrusione nelle vostre mail in questa giornata di sabato.
Leggo, però, anch’io senza sorpresa, che il professor Limosani descrive ancora una volta una sua personale narrazione di fatti.
Avevo pubblicamente anticipato, subito dopo l’esito dello scrutinio di ieri, che avrei certamente parlato con gli altri due candidati a Rettore. È, dunque, vero che ho incontrato il prof. Limosani, ma dopo essere stato rincorso e sollecitato per tutta la giornata da tanti suoi sostenitori, a partire dal prof. Pietro Navarra. Ancora, nella sua narrazione, forse perché confuso (e nervoso) nella concitazione della strenua caccia al voto, descrive addirittura – con toni inadeguati al ruolo istituzionale che aspirerebbe a ricoprire – termini di accordi assunti durante l’incontro tra la professoressa Spatari e me, al quale incontro, posso assicurare, Limosani non era presente.
Come risulta dal comunicato congiunto che tutti voi avete ricevuto questa mattina e che riflette puntualmente la nostra conversazione tra persone per bene, si è parlato e si è convenuto soltanto su metodi di trasparenza, condivisione delle scelte, improntate a valori di competenza e qualità.
Capisco però la difficoltà a comprendere il senso di tali valori per chi è abituato esclusivamente a logiche di divisione e conflitti e di ricerca del consenso fondata su elargizioni di incarichi e di promesse irrealizzabili. Buona domenica, Giovanni Moschella
LA REPLICA DI SPATARI A LIMOSANI
“La convergenza sul programma e il metodo di lavoro tra il prof. Giovanni Moschella e me, viene strumentalmente travisata da taluni come una distribuzione di poltrone o, peggio, come veto posto ad alcuni colleghi di far parte degli organigrammi futuri. Evidentemente, queste logiche spartitorie non rientrano nei criteri che da sempre hanno indirizzato ogni mia attività, ispirata invece alla massima partecipazione e linearità nelle scelte di un gruppo fin dall’inizio unito e coeso.
Sono convinta che la comunità sia perfettamente consapevole della necessità di un vero ‘cambio di passo’ finalizzato a realizzare un progetto che veda senza discriminazioni e voglia di rivalsa la partecipazione di tutti coloro che sono animati dal desiderio di dare un contributo alla crescita della nostra comune istituzione e delle sue proiezioni sul territorio”. Giovanna Spatari