La delibera n. 444 dell’11 novembre 2025 dell’Autorità Nazionale Anticorruzione accende i riflettori sulle procedure di affidamento del servizio di elisoccorso SUES 118 in Sicilia, rilevando una serie di violazioni normative e chiedendo alla Regione di conformarsi, in futuro, soprattutto in materia di proroghe.
L’Anac, oltre a segnalare criticità tecniche e organizzative, suggerisce anche la possibilità di una aggregazione della committenza con altre Regioni, attraverso l’adesione a convenzioni attive, per ridurre i margini di rischio e aumentare la competitività delle gare.
La Regione, in un confronto con SiciliaMedica.it e ilSicilia.it, ha ricostruito le tappe delle procedure e chiarito la propria posizione.
Le osservazioni dell’Autorità
Secondo la delibera, a seguito delle proroghe reiterate dal 2021, il contratto è gestito dallo stesso Operatore da dodici anni e tale situazione si porrebbe in contrasto con il D.Lgs n. 50/2016, che consente modifiche solo per contratti già in esecuzione e per il tempo necessario a completare una nuova gara.
Mentre la procedura aperta avrebbe violato l’Articolo 3 del D.Lgs. n. 36/2023 (Codice dei Contratti), poiché alcune attività attribuite a consulenti esterni avrebbero dovuto essere svolte dalla Centrale unica di committenza, e l’Articolo 76 del Codice, in relazione alla procedura negoziata senza bando, utilizzabile solo in caso di estrema urgenza non imputabile alla stazione appaltante.
L’Autorità segnala, inoltre, l’utilizzo non appropriato della consultazione preliminare di mercato per un appalto sopra soglia, adottata in luogo dell’indagine di mercato prevista dal Codice.
Lo scenario
Per l’erogazione del servizio di elisoccorso di emergenza SUES 118 sull’intero territorio regionale, la Regione Siciliana attualmente applica un contratto che, dopo la sua naturale scadenza alla data del 30 giugno 2021, è stato prorogato di diritto fino al 30 giugno 2022 e poi via via fino al 31.12.2025, anche perché la procedura di gara pubblicata nel 2022, a seguito di ricorsi giudiziari avverso gli atti di gara, è stata revocata nel 2023.
Nel febbraio 2025 è stata pubblicata l’aggiornata procedura di gara, avverso alla quale non è stato proposto alcun ricorso amministrativo da parte degli Operatori economici del mercato e, pur tuttavia, il Lotto 1 (Basi Operative di Lampedusa e Palermo) e il Lotto 2 (Basi Operative di Messina e Pantelleria) sono andati deserti per assenza di offerte, mentre per il Lotto 3 (Basi Operative di Caltanissetta e Catania) è stata presentata un’offerta.
Nelle more della tempistica per la stipula del contratti discendenti dall’eventuale aggiudicazione del Lotto 3 e al fine di interrompere il ricorso all’istituto della proroga per le altre 4 Basi operative, la Regione, previo esperimento di specifica consultazione di mercato, ha indetto una procedura negoziata senza pubblicazione di un bando, invitando l’unico Operatore economico che aveva manifestato l’interesse con la predetta consultazione di mercato, che però è stato escluso dalla medesima procedura per aver presentato un’offerta condizionata.
Le prossime mosse
Per le restanti postazioni, spiegano, a breve verrà riproposta la gara aperta che nelle scorse settimane era andata deserta. Parallelamente, sulla base delle raccomandazioni dell’Anac e in coordinamento con la Centrale unica di committenza della Regione Siciliana, saranno avviate ulteriori iniziative per valutare un’eventuale aggregazione con le procedure di gara sull’elisoccorso già definite da altre regioni.
Una possibile aggregazione interregionale, come indicato dall’Anac, sulla carta, potrebbe alleggerire il lavoro della macchina amministrativa siciliana e offrire maggiori margini di partecipazione in un mercato dove ogni elicottero disponibile fa davvero la differenza. Ma si tratta sempre di una soluzione tutt’altro che semplice.
L’interregionalità, infatti, richiede standard condivisi, tempistiche allineate, compatibilità operative tra territori diversi e una governance capace di armonizzare modelli organizzativi che non sempre procedono allo stesso passo.
La valutazione, quindi, dovrà esser ben ponderata dalla Regione, anche perché il sistema dell’elisoccorso siciliano, stando ai dati nazionali, è tra i più efficienti d’Italia. Il 118, con le sue sei basi operative, gestisce in media circa duemila missioni l’anno e ha dimostrato una forte capacità di risposta, come il primato raggiunto durante la pandemia con oltre trecento pazienti Covid trasportati in elicottero. Un asset operativo che la Regione vuole preservare proprio mentre affronta una fase amministrativa complessa e un mercato sempre più ristretto.




