Dopo una lunga giornata iniziata tra le strade del quartiere Zen (CLICCA QUI), è terminata a Palazzo dei Normanni la visita della Commissione Hous del Parlamento europeo di Strasburgo, presieduta da Irene Tinagli, a Palermo. La missione, promossa e organizzata da Marco Falcone, vice capo delegazione FI nel Gruppo PPE a Bruxelles e Strasburgo, è partita martedì 16 da Milano e ha l’obiettivo di valutare gli approcci locali e regionali alla crisi abitativa in Italia e individuare soluzioni utili a livello europeo.
Nessuna pagella e nessun voto. Il tour segue la scia delle osservazioni già svolte in giro per l’Europa e che condurrà alla creazione di un piano europeo. Il tema dell’accessibilità e dei costi dell’abitare è un problema entrato da poco tempo sotto la lente d’ingrandimento dell’Ue, che a gennaio scorso ha istituito la Commissione speciale. Un argomento complesso e che si lega a diversi temi, dai servizi ai trasporti, fino all’urbanizzazione.
L’obiettivo, come ha sottolineato Tinagli è quello di riuscire a dare ai singoli territori “degli strumenti e di poter offrire una ‘cassetta degli attrezzi’ da poter utilizzare. Vogliamo aprire un canale di dialogo capace di proseguire nel futuro“. Un’attenzione particolare è dedicata alla riprogrammazione dei Fondi di coesione e la città di Messina, emblema della crisi abitativa in Sicilia, con l’amministrazione comunale impegnata nel lotta all’emergenza baraccopoli. In tal senso, la presidente ha sottolineato l’importanza del progetto, condiviso a livello nazionale, e che potrebbe trovare anche nell’Europa una concreta mano di aiuto. Le considerazioni sono in corso.
Tinagli: “No ad interventi spot, serve una programmazione nel lungo periodo”
“La Commissione speciale che presiedo vuole approfondire un tema come quello dell’emergenza abitativa che fino a oggi non era stato mai approntato a livello europeo. Abbiamo deciso di farlo perché ci siamo accorti che il problema di accessibilità alla casa è diventata una questione enorme per milioni e milioni di cittadini europei, perché i costi di accessibilità sono diventati molto alti soprattutto se paragonati al potere di acquisto dei salari negli ultimi anni. Questo ha accentuato il disagio abitativo che oggi colpisce anche la classe media dei lavoratori che hanno visto erodere le loro possibilità di acquisto“. Così la presidente della Commissione speciale sulla crisi abitativa (HOUS) Irene Tinagli.
“Questo rappresenta un problema enorme perché abbiamo nuove fasce di popolazione che rischiano di slittare nella povertà – ha sottolineato – ma rappresenta anche un problema per lo sviluppo delle città. Perché ci sono categorie di lavoratori essenziali come insegnanti, poliziotti, infermieri e vigili che non possono permettersi di vivere in quella città. È una problema che riguarda anche i giovani e gli studenti. Noi dobbiamo dare una speranza e aiutare le amministrazioni a tutti i livelli e dare delle risposte nei tempi più rapidi possibili. A livello europeo abbiamo in questi mesi fatto una revisione dei Fondi di Coesione di questa programmazione proprio per dare la possibilità alle amministrazioni regionali di raddoppiare i fondi dedicati a progetti abitativi. Parlare di casa, parlare di riqualificazione, significa avere un orizzonte lungo e non possiamo pensare a interventi spot“.
Falcone: “Tenere conto delle specificità dei territori”
“Abbiamo voluto la Commissione HOUS in Sicilia perché l’Europa deve comprendere che un grande Piano Casa europeo non può essere calato dall’alto, ma deve tenere conto delle diversità e delle specificità dei territori. Le esigenze cambiano non solo da Stato a Stato, ma anche all’interno dello stesso Paese, tra regioni e tra nord e sud“. Così l’eurodeputato Marco Falcone.
“Ieri – ha aggiunto – eravamo a Milano, dove le priorità sono diverse da quelle di Palermo. Qui, infatti, serve coniugare la riqualificazione dell’edilizia popolare esistente con un forte sostegno alle categorie più fragili. Lo abbiamo toccato con mano nel sopralluogo allo Zen e negli incontri con il sindaco Lagalla, con gli assessori Ferrandelli e Aricò e con il presidente Schifani. Questa missione non è un punto d’arrivo, ma un punto di partenza: da oggi la Sicilia e Palermo hanno l’occasione di entrare a pieno titolo nell’agenda europea sulle politiche abitative. Il nostro obiettivo è trasformare l’attenzione dell’Europa in risorse concrete e in progetti reali, capaci di restituire dignità a chi vive nelle periferie e nuove prospettive di sviluppo alle nostre comunità“.