Le restrizioni che il Governo prospetta per il dopo lockdown, iniziato lo scorso 4 maggio, “minacciano” di azzerare o quasi diversi spazi sin qui a disposizione delle attività commerciali e anche a Giardini Naxos, seconda stazione turistica siciliana, monta la preoccupazione per uno scenario che pone gli operatori economici di fronte a una crisi economica
Le attività commerciali potrebbero, in pratica, non poter più utilizzare due terzi o perlomeno la metà del suolo pubblico a suo tempo ottenuto in concessione e che rappresenta un elemento fondamentale per le attività turistiche e commerciali della seconda stazione turistica siciliana. In molti casi la superficie interna è già di per se stessa poca, e all’esterno rimarrebbero insomma pochi tavoli. Per questo alcuni operatori economici hanno chiesto al sindaco Nello Lo Turco, in vista di questa estate e di quella che in pratica sarà una stagione turistica anomala, già in partenza largamente compromessa, di accordare delle soluzioni in grado di compensare la paventata perdita di quel suolo che non sarà più disponibile perché su tavolini e sedie si dovrà osservare una distanza di almeno un metro e mezzo tra i vari clienti.
Da qui l’idea di trasformare il lungomare di Giardini Naxos in un grande ristorante all’aperto, ampliando l’attuale dotazione dei suoli. Analogo discorso potrebbe interessare la zona di Recanati. Bar, ristoranti, pub e pizzerie auspicano che, intanto, il Comune possa sospendere il pagamento dei suoli pubblici per il 2020 e nel frattempo si spinge per questa tipologia di soluzione inerente la rivisitazione degli spazi esterni.
Di fatto, il lungomare viene già impedito al traffico veicolare, solitamente, nel mese di agosto quando viene avviata la Ztl per la viabilità e per consentire ai turisti di passeggiare liberamente. Ora si chiede al Comune di dare più spazio ai locali almeno per tutto il periodo di luglio e agosto. Le attività potrebbero occupare buona parte della sede stradale, riappropriandosi in modo temporaneo di quegli spazi che perderanno a causa dell’emergenza Covid. Si tenta, in qualche modo, di salvare il salvabile, trovare delle misure che possano arginare gli effetti devastanti di una situazione in cui non ci saranno i turisti stranieri, che rappresentano la grande parte dei flussi turistici anche per Giardini, dove rimarrebbe soltanto il turismo di prossimità.
“E’ allo studio del Comune di Giardini Naxos un provvedimento, sul quale spero di fornire in tempi brevi dettagli e notizie concrete, rivolto alle attività commerciali sospese dalla normativa per il contenimento del Covid-19 al fine di fornire alle stesse, oltre la solidarietà già espressa in più occasioni, anche un aiuto concreto per lenire gli effetti della grave crisi economica che stiamo attraversando”. Così il primo cittadino, Lo Turco, apre alla possibilità da parte del Comune di Giardini Naxos di disporre delle misure eccezionali legate al momento di crisi epocale, per cercare di venire incontro alle esigenze degli operatori economici. Nei giorni scorsi una delegazione di commercianti, ricordiamo, ha consegnato simbolicamente al primo cittadino le chiavi delle proprie attività per rappresentare il grido di dolore dell’oggettiva impossibilità di riaprire alle condizioni attuali, dopo due mesi di stop, senza aiuti e con la prospettiva pressoché certa di un crollo dei fatturati perché il turismo estero non ci sarà ed il distanziamento sociale per il contrasto dell’emergenza sanitaria farà il resto.
Si va verso l’anno zero per bar, ristoranti, pub e pizzerie, e di concerto anche per i negozianti, che si aggrappano all’ipotesi del lungomare da trasformare in un “ristorante all’aperto”. Il sindaco non si sbilancia in termini espliciti ma fa capire che a questa ed altre soluzioni il Comune ci sta pensando.
“Intanto – ha evidenziato Lo Turco – chiedo a tutti di continuare, ora più che mai, ad onorare i sacrifici fatti finora e rispettare le disposizioni vigenti e necessarie per il contenimento dell’epidemia, limitando le uscite allo stretto indispensabile, oltre che ovviamente ai soli casi consentiti, e conformandosi alle modalità e misure di sicurezza obbligatorie. Ricordiamoci che la “fase 2” non rappresenta un via libera per tutti, perché resta alta l’allerta e sono ancora vigenti misure restrittive sulla circolazione delle persone. Capisco che siamo tutti stanchi e provati dopo due mesi di quarantena, ma dobbiamo essere prudenti e rispettosi della normativa per il contenimento del virus ora più di prima per non vanificare gli sforzi fatti fin qui. E’ la premessa essenziale per poterci proiettare verso la stagione, che sarà di grande sofferenza ma in cui dobbiamo cercare di trovare la forza per far ripartire la città e la nostra economia”.