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Emergenza idrica, Amap realizzerà un bypass per collegare l’acquedotto di Scillato a Palermo

giovedì 12 Gennaio 2017
scillato
La frana nella condotta idrica di Scillato
La frana nella condotta idrica di Scillato

Entro le prossime settimane partiranno i lavori dell’Amap per la creazione di un by-pass in grado di risolvere temporaneamente il problema della frana sulla condotta idrica di Scillato. Questo, l’esito della riunione di martedì sera tra il sindaco Leoluca Orlando, il presidente dell’Amap Maria Prestigiacomo e i tecnici del Comune e della municipalizzata.

«L’Amap – si legge in una nota del Comune – ha proposto di realizzare una condotta temporanea in Kevlar di circa 1,8 km, sul modello adottato a Messina alla fine del 2015, dando al contempo massima disponibilità a sostenere interamente a proprio carico, gli oneri dell’intervento, stimato in circa 1 milione e 300.000 euro. I lavori partiranno nelle prossime settimane e permetteranno, entro la fine di marzo, di riattivare il collegamento idrico con la città di Palermo, garantendo un’erogazione di circa 400/600 litri d’acqua al secondo, altrimenti destinati a disperdersi in mare. Un dato assolutamente considerevole, dal momento che attualmente a Palermo il totale erogato si attesta sui 2.450 litri d’acqua al secondo».

La frana risale ormai a quasi 8 anni fa, nell’inverno 2009. Della questione se n’era occupata perfino Stefania Petyx per Striscia la Notizia.

Orlando ha dichiarato che «nelle more che si attivino i fondi del Patto per la Sicilia, che permetteranno alla Regione di fare un intervento più complessivo anche sulla frana, la soluzione adottata dall’Amap permetterà di alleviare in modo significativo i problemi della città di Palermo. Un motivo ulteriore perché non si prendano al momento provvedimenti di turnazione idrica, la cui attuazione – se sarà necessaria – dovrà essere fatta dando adeguata e tempestiva informazione ai cittadini».

Apprendiamo con piacere la notizia che finalmente si interviene sul gato della condotta idrica di Scillato, recuperando 600 litri di acqua al secondo che si disperdono in mare, uno spreco orrendo. Tuttavia si tratta di un intervento in emergenza e non ancora dell’intervento definitivo, per il quale da tempo chiediamo di accelerare i lavori”. A dichiararlo il segretario della Filctem Cgil Palermo Francesco Lannino e Nino Musso, rappresentante Filctem Cgil di Amap. La Cgil Palermo e la Filctem Palermo chiedono contestualmente alle istituzioni che gestiscono gli invasi di uscire dalla logica dell’emergenza e di imprimere un’accelerazione a tutte quelle opere che possono consentire il ritorno a una normale erogazione idrica. “In particolare, chiediamo di procedere con i lavori di verifica dello stato della diga di Rosamarina che, con la sua capienza di 100 milioni di metri cubi d’acqua, è l’impianto fondamentale per il servizio idrico sia della città di Palermo che della campagna – aggiungono Lannino e Musso – Si sta perdendo troppo tempo. I lavori, che hanno determinato lo svuotamento parziale dell’impianto, vanno a rilento. Il problema vero della carenza idrica di Palermo non sono gli invasi svuotati per la siccità ma i guasti non riparati da anni e i lavori di riparazione in corso che procedono con lentezza. Chiediamo alla Regione, che gestisce la diga Rosamarina, un programma certo dei lavori con tempi definiti di inizio e fine”.

Oltre all’emergenza bisogna pensare all’urgenza delle iniziative per garantire il ritorno a una regolare gestione del servizio idrico. Lo chiede la Cgil di Palermo. “Bisogna sostituire agli interventi emergenziali un’azione urgente per far sì che condotte e invasi vengano messi in funzione a regime – dichiara Mario Ridulfo, della Cgil Palermo – Bisogna identificare le responsabilità. Sulla gestione dell’acqua si sono intrecciate politiche fallimentari, come è il caso di Aps, di cui ora paghiamo il conto. Nessuna turnazione idrica per il momento, quindi, a Palermo grazie alla possibilità di avere a disposizione entro poche settimane l’acqua delle fonti di Scillato e alle precipitazioni delle ultime ore che hanno alleggerito la situazione degli invasi che riforniscono la città. La situazione resta comunque di attenzione e quindi una nuova verifica sarà fatta fra due settimane “Scillato continua a buttare acqua a mare con tutta la neve e la pioggia di questi giorni e la diga Rosamarina non si è potuta riempire per i lavori in corso. Il problema resta quello di una razionalizzazione nella gestione delle acque. E oltre agli interventi su Palermo città resta il dramma di intere comunità della provincia di Palermo che soffrono per la carenza d’acqua e non fanno notizia”, continua Ridulfo.

L’AMAP, rappresentata dalla sua Presidentessa Maria Prestigiacomo ha ricevuto un esplicito mandato dal Sindaco e ha ribadito l’impegno a procedere a proprie spese alla realizzazione di una conduttura che permetta di convogliare in città l’acqua di Scillato che oggi si disperde ed ha ribadito la necessità che qualsiasi provvedimento di turnazione sia annunciato con ampio anticipo alla popolazione del capoluogo, se si rendesse effettivamente indispensabile.

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