È uno dei colossi dell’informatica più grandi del Paese, con i bilanci in positivo e oltre 10mila dipendenti tra Italia e sedi Europee. Eppure sembra ormai certo lo sciopero nazionale del 25 settembre, per la “totale chiusura alla contrattazione di secondo livello”, dicono i sindacati.
Stiamo parlando della Engineering Ingegneria Informatica SpA, con un portafoglio ricavi – si legge nel sito web – che supera il miliardo di euro per l’anno 2017. Tra le sedi più importanti: Padova, Assago (Milano) e anche Palermo.
Nel Capoluogo siciliano i circa 200 dipendenti hanno sede in viale Regione Siciliana 7275 (Zona industriale Nord) e si occupano sostanzialmente di programmazione informatica, vendita software e gestione database.
Martedì 25 scenderanno in piazza con uno sciopero di 2 ore (dalle 11 alle 13) e un presidio davanti la sede, sia a Palermo che in tutta Italia. Il nodo della protesta riguarda il blocco degli aumenti promessi ai lavoratori, con gli stipendi fermi dal 2009.
Il pacchetto di sciopero sarà di 14 ore in tutto. La richiesta dei sindacati è di distribuire gli utili e, nello specifico: aumento di 59 centesimi di euro per ogni ora di lavoro, buoni pasto più adeguati e altri ritocchi contrattuali.
Si apre dunque un autunno caldo con una nuova protesta. Tecnici, informati e impiegati incroceranno le braccia per ottenere l’adeguamento salariale. Il 27 settembre è previsto un vertice a Roma nella sede di Confindustria.
“È inaccettabile la chiusura dell’azienda nei confronti delle retribuzioni dei lavoratori. Engineering – dichiara il segretario generale Fiom Cgil Palermo Angela Biondi – è una azienda che produce grossi ricavi, è un gruppo leader nella trasformazione digitale e nella ricerca sul software e ha una posizione forte sul mercato. Gli impegni per migliorare le condizioni dei lavoratori sono stati disattesi. Gli stipendi sono rimasti bloccati. L’azienda non sta dimostrando alcuna sensibilità nei confronti delle esigenze dei dipendenti”.