C’erano molte aspettative nel momento in cui fu varata la misura dal ministro Brunetta che consentiva agli enti locali di poter disporre di esperti per l’assistenza tecnica e la progettazione nel quadro delle opere da realizzare per il Pnrr.
A distanza di meno di due anni il rischio-caos è invece dietro l’angolo. A confermare la necessità delle figure in questione è il segretario generale di Anci Sicilia Mario Emanuele Alvano che riavvolgendo il nastro ricorda: “Erano state diverse le misure per consentire assunzioni a tempo determinato e incarichi per seguire la progettazioni e le altre fasi. Sono figure preziose anche perché i comuni in Sicilia per una ragione legata alla normativa nazionale sono a corto di personale”. Il vulnus non è secondario e va colmato: “Manca gente esperta soprattutto nelle aree tecniche e nella ragioneria e in altri settori delicati. a differenza di altre zone in Italia abbiamo una condizione finanziaria difficile e dal punto di vista normativo influisce direttamente anche la possibilità di fare assunzioni“.
La possibilità per i Comuni siciliani di poter subire una beffa clamorosa che farebbe rimanere al palo molte delle opportunità difficilmente da cogliere poi, successivamente, prende forma giorno dopo giorno, in quello che rischia di essere un rush finale di proroghe richieste, grovigli burocratici e assunzioni di responsabilità politiche su cui nessuno si sente di poter investire oggi.
“E’ evidente – ha aggiunto Alvano – che il Pnrr, con tutti i progetti che ha portato, ha aumentato significativamente il carico di lavoro di questi uffici già sguarniti. Da questo punto di vista sono introduzioni utili, preziose e probabilmente non sufficienti, perchè mancano le figure di base, ma certamente la possibilità di personale da dedicare ai progetti del Pnrr è stata una misura indispensabile. Rispetto alla rimodulazione del Pnrr si pone anche il problema di queste figure, individuate su norme specifiche che hanno consentito ai Comuni di assumere esperti legati ai singoli progetti“.
L’ultimo decreto del Governo nazionale ha di fatto limitato lo scorrimento delle graduatorie degli esperti generando di fatto una vera e propria ulteriore criticità. La grande quantità infatti di atti da portare avanti negli uffici dei Comuni crea di per se un “tappo” di cui gli enti locali non hanno bisogno. Per queste ragioni il segretario generale di Anci Sicilia Alvano riepilogando conclude: “I progetti cambiano molto in relazione alla missione, a quando sono stati avviati o a quando sono stati aggiudicati ai singoli Comuni. C’è una profonda diversità tra i progetti che dipende dai tempi dettati dei singoli ministeri. Non c’è una situazione unitaria. Molti Comuni sono avanti nelle singole fasi e la riprogrammazione preoccupa per questo ma anche rispetto all’incarico di progettazione e all’avvio di alcuni lavori preliminari. I Comuni stanno facendo tutti gli sforzi possibili nonostante le difficoltà già dette, vanno avanti in tempi che non saranno sempre compatibili con il cronoprogramma individuato dal Pnrr“.