I Carabinieri del Reparto Territoriale di Gela (CL), questa mattina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Roberto Riggio nei confronti di cinque persone – due in carcere, una agli arresti domiciliari, due sottoposte all’obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria – indagate, a vario titolo e in concorso tra di loro, per tentato omicidio aggravato dalla premeditazione, detenzione di armi da fuoco e munizioni, tentata estorsione, furto aggravato, ricettazione e danneggiamento seguito da incendio di un’attività commerciale.
In carcere sono finiti Orazio Pisano, 63 anni, e Giuseppe Pisano, 38 anni. Domiciliari per Gerlando Salamone, 71 anni, mentre l’obbligo di dimora è stato disposto per Fabio Russello, 42 anni e Vincenzo Alberto Alabiso, 23 anni. Secondo gli investigatori gli indagati, con vari compiti e ruoli, si sarebbero dedicati al racket della raccolta della paglia sui territori di borgo Manfria e contrada Mangiova, nel comune di Gela. Ed è proprio nel contesto agro-pastorale che sarebbe maturato il tentativo di omicidio, avvenuto il 3 luglio 2021 nelle campagne di contrada Borgo Manfria, nei confronti di un bracciante agricolo che aveva resistito alle intimidazioni messe in atto per impedirgli di lavorare in quelle zone.
Il mandante dell’omicidio sarebbe stato, secondo l’accusa, Orazio Pisano che avrebbe incaricato il figlio di uccidere Carmelo Palmieri. Agli indagati viene contestato anche un episodio estorsivo, culminato con il danneggiamento seguito da incendio di un’attività commerciale gelese, per la precisione un caseificio.