Sull’Etna la lava continua ad avanzare e può ancora causare esplosioni freato-magmatiche come quella avvenuta stamane. E’ quanto rendono noto gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Durante l’eruzione in corso da ieri mattina, oggi, poco prima delle 13, come si legge in una nota dell’Ingv, si è verificata un’esplosione in località Belvedere, bordo occidentale della Valle del Bove, a circa 2.700 metri di quota sul mare.
L’esplosione è avvenuta in corrispondenza del fronte della colata di lava che emerge da una bocca posta alla base del nuovo cratere di Sud-Est, a circa 3.200 metri di quota sul mare.
Attualmente la lava avanza con una temperatura superiore ai 1.000 gradi centigradi in una zona ricoperta di neve. La neve, al contatto con la lava, tende a sciogliersi, formando delle pozze d’acqua che possono venire ricoperte dalla lava in avanzamento. In quel caso, l’acqua sotto la colata lavica tende a vaporizzare e può causare esplosioni freato-magmatiche come quella avvenuta oggi. Nel fenomeno esplosivo è stato coinvolto anche un vulcanologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Osservatorio Etneo, Boris Behncke, che ha riportato lievi escoriazioni. Il personale Ingv continua a monitorare l’evoluzione dei fenomeni.
Intanto, arriva anche la prima foto dell’eruzione vista dallo spazio. Una lingua di fuoco che infiamma l’Etna ammantato di neve ‘blu‘: ecco come appare la potente esplosione di questa mattina nella prima immagine catturata dallo spazio dal satellite Sentinel-2A dell’Agenzia spaziale europea (Esa). La lava incandescente fuoriuscita dal vulcano è visibile nella parte sinistra dell’immagine: illumina il manto nevoso che ricopre l’Etna, e che i tecnici dell’Esa hanno colorato di blu in modo da distinguerlo più facilmente dalle nuvole bianche sovrastanti.
Il satellite Sentinel-2A è stato lanciato nel giugno 2015 e porta a bordo uno speciale strumento che permette di monitorare le aree verdi del Pianeta.
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