Se gli Asu dovranno aspettare ancora, prima di tirare un respiro di sollievo, la partita che riguarda gli ex Pip si è già chiusa. L’appostamento delle risorse economiche è sufficiente per l’intero bacino, quasi 30 milioni di euro nella manovra per la prosecuzione delle attività a copertura delle spese previste nel 2026 e per garantire, allo steso tempo, serenità a questi lavoratori, trovando i correttivi necessari per consentire il passaggio alla Sas.
Così, dopo due decenni di incertezze, si mette un punto definitivo al precariato e inizia il processo per la stabilizzazione del personale ex Pip ‘Emergenza Palermo’.
Tuttavia, non è tutto rose e fiori, perché, paradossalmente, non tutti vogliono l’agognata stabilizzazione e il motivo è prettamente economico, in più, legato alla perdita di alcuni incentivi nel momento in cui la l’amministrazione regionale provvederà alla contrattualizzazione.
Alcuni, o i più decideranno di lasciar andare questo treno e di conseguenza non presenteranno alcuna istanza per l’assunzione. Si tratta di mera convenienza economica: stipulando il contratto di lavoro subordinato l’importo mensile previsto dalla norma contenuta in Finanziaria è molto più basso rispetto a quanto percepiscono attualmente da precari, contando gli assegni familiari e le altre indennità. Anche coloro che sono prossimi al pensionamento non hanno, ormai, nessun interesse alla stabilizzazione. Poi, le assegnazioni verranno effettuate in funzione del fabbisogno delle piante organiche delle aziende pubbliche e degli enti dove sono collocati, come ad esempio gli ospedali.
Questo non vuol dire che qualcuno rimarrà fuori dal processo di stabilizzazione, semplicemente per alcuni è questione di tempo e le dislocazioni saranno pianificate a scaglioni. Probabilmente, nell’arco di un anno verranno assorbiti tutti grazie alle coperture economiche previste e al netto del fatto che la possibilità di affrancarsi dal precario è concessa a tutti.
La prima procedura di stabilizzazione del bacino degli ex Pip, al momento, riguarda un primo contingente pari al 50 per cento di lavoratori, infatti la prima procedura da portare a compimento riguarderà l’assunzione di 1.106 lavoratori delle categorie A e B, che dovranno transitare nella Sas, la partecipata della Regione Siciliana che si occupa di servizi ausiliari.
Definite le procedure, le assunzioni saranno concretizzate a breve e successivamente sarà avviato l’iter anche per chi non è entrato in graduatoria. L’obiettivo del governo Schifani è quello di chiudere definitivamente la pagina del precariato, dando la concreta possibilità, a chi ha i requisiti, di essere stabilizzato e riacquistare la dignità lavorativa.
Adesso è veramente solo questione di tempo.