In dirittura d’arrivo i lavori per il collegamento della Sac tra l’Aeroporto di Catania e la nuova ferrovia, che nei prossimi mesi garantiranno all’utenza un nuovo servizio a 700 metri dallo scalo di “Fontanarossa”. La strada che fungerà da bretella diretta tra i binari e il terminal è ormai in dirittura d’arrivo, praticamente pronta già da dicembre, e tra pochi giorni avrà luogo anche un summit tra Regione, Sac, Trenitalia, Sac e Amt per mettere a punto i dettagli della nuova fermata ferroviaria “Fontanarossa”. Si tratta, insomma, di un’opera strategica che imprimerà una svolta nella qualità dei servizi di collegamento tra le principali infrastrutture lungo le quali si muovono le persone.
“I treni all’Aeroporto di Catania sono attesi da decenni, oggi siamo al rush finale. Ho effettuato un sopralluogo alla nuova Stazione ferroviaria Fontanarossa. La strada di accesso è quasi pronta, a breve cureremo gli ultimi dettagli”, ha detto l’assessore ai Trasporti e alle Infrastrutture, Marco Falcone.
In questa fase la crisi rimane d’attualità e nel mese di gennaio il calo dei passeggeri è stato del 70% ma l’obiettivo è quello di stringere i tempi per completare, comunque, al più presto questa opera di grande rilievo, affinché non rimanga un’incompiuta e affinché, invece, possa rappresentare un valore aggiunto nell’offerta all’utenza in previsione del momento in cui il traffico aereo tornerà – come tutti si augurano – su livelli consistenti. Inevitabilmente, d’altronde, si cerca di guardare a quella che potrà essere la situazione nei prossimi mesi, in un’annata che si prospetta ancora di transizione ma nella quale comunque ci si aspetta che – specie in caso di accelerazione delle campagne vaccinali – si possa avere una ripresa già entro il secondo semestre del 2021.
“Al buon rodaggio della fermata Fontanarossa – come evidenziato da Falcone – è legato il piano di potenziamento anche sulle linee ferroviarie che attraversano la dorsale ionica, da Taormina a Giarre e sino al capoluogo etneo. Soltanto tra Taormina e Giardini Naxos – stando ai dati pre-pandemia – si muovono circa 2 milioni di turisti all’anno, ai quali si aggiunge poi il flusso “mordi e fuggi”.