La Perla dello Jonio si prepara ad accogliere un format di sicuro impatto, declinato in quattro serate di raffinato fascino. Tale si annuncia il ciclo Calici d’arte, un serrato calendario che dal 27 agosto all’1 settembre unirà teatro, musica, danza e “civiltà del bere”, in una cornice accogliente e sontuosa come quella del Palazzo dei Congressi, nel cuore del centro storico. Ogni appuntamento avrà iniziò alle ore 19 e sarà seguito alle 20 da un aperitivo, per un’esperienza che coniuga messaggio artistico, convivialità, aggregazione.
Prende vita così una delle significative novità proposte quest’anno nell’ambito del ricco e prestigioso cartellone del Festival Internazionale Taormina Arte, che tanto successo sta riscuotendo con gli spettacoli in calendario fino all’11 settembre al Teatro Antico.
La kermesse è organizzata dalla Fondazione Taormina Arte Sicilia, guidata dal commissario straordinario Sergio Bonomo e dal sovrintendente Felice Panebianco. Il festival vanta il sostegno della Regione Siciliana-Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo e il patrocinio del Parco Archeologico Naxos-Taormina.
La direzione artistica è affidata anche per il 2025 a Gianna Fratta, direttrice d’orchestra, pianista e operatrice culturale, che ha elaborato un cartellone multigenere di musica, teatro e danza, all’insegna del connubio e della contaminazione tra le arti.
Come sottolinea il commissario straordinario Sergio Bonomo: “Il format Calici d’arte arricchisce ulteriormente l’offerta culturale del festival con una particolare modalità di fruizione dell’arte e dello spettacolo. L’idea di unire la performance artistica con un momento conviviale nasce dalla volontà di avvicinare sempre più persone alla cultura, rendendola accessibile, condivisa, inclusiva. Vogliamo che Taormina sia vissuta non solo come palcoscenico di eventi d’eccellenza, ma anche come luogo dove lo spettatore possa sentirsi parte integrante dell’esperienza artistica. Ogni appuntamento sarà un’occasione per dialogare, incontrare i protagonisti, riflettere, in una parola emozionarsi. Proseguiamo così nel percorso di innovazione che la Fondazione porta avanti con determinazione, al fine di coinvolgere pubblici sempre più ampi e diversificati e di promuovere, attraverso l’arte, un senso profondo di comunità.”
“Anche quest’anno – evidenzia il sovrintendente Felice Panebianco – gli spettacoli targati TaoArte stanno entusiasmando migliaia di spettatori, incrementando e qualificando l’offerta culturale estiva siciliana. Oltre alle serate al Teatro Antico, il cartellone 2025 si arricchisce altresì di quattro particolari eventi: Calici d’arte, nel centralissimo Palazzo dei Congressi. Il pubblico di residenti e turisti, sono certo, apprezzerà questo format leggero, con un momento di convivialità che unirà spettatori e artisti. Possiamo in generale ritenerci soddisfatti dei risultati fin qui conseguiti, senza però adagiarci. In attesa della conclusione della stagione in corso siamo già proiettati sulla prossima, con l’obiettivo di migliorarci sempre di più”.
“Calici d’arte – spiega Gianna Fratta, direttrice artistica – è un nuovo format, nato per arricchire e implementare l’offerta culturale della Fondazione Taormina Arte Sicilia con quattro proposte artistiche alternative e multidisciplinari, oltre che multistilistiche. Il format unirà l’arte (musica, teatro, danza) a momenti conviviali, che saranno occasione per discutere con gli artisti, approfondire i temi trattati e conversare, scambiandosi opinioni sulla serata e scoprendo le curiosità del dietro le quinte. Un modo per abbattere il muro invisibile tra palcoscenico e platea, per ridurre quella distanza tra artisti e fruitori, nell’ottica di una fruizione culturale aperta e inclusiva, informale e alla portata di tutti. Calici d’arte è una iniziativa per le famiglie, per i giovani, è un modo per allargare il target di pubblico che abitualmente frequenta le sale da concerto”.
Si apre con Ride bene chi ride a Napoli (27 agosto), affidato alla verve interpretativa di Vincenzo De Michele, cantattore capace di esaltare i mille volti dell’ironia partenopea, che sarà accompagnato dall’ensemble Suoni del Sud, composto da Raffaele De Sanio (violino), Luigi Pagliara (chitarra), Giuseppe Fabrizio (tastiere), Mario Longo (basso) e Mario Ciuffreda (batteria). L’obiettivo è mettere in scena tutto quello che di Napoli fa sorridere, tutta l’ironia di una città e tutto l’umorismo delle sue canzoni, quelle del frizzo, del lazzo, del doppio senso e dello sfottò. La “macchietta” napoletana, assoluta protagonista dei cafè‑chantant e dei bal tabarin agli inizi del Novecento, torna così sul palco a ricordare le “sceneggiate” e sceneggiature dei grandi autori di romanze napoletane, che si divertivano a prendere di mira i “personaggi” più particolari della vita quotidiana: o’ pazz, il tranviere, il balbuziente, la manicurista. Sottotraccia di tutta la serata, l’amore, ma un amore raccontato questa volta in chiave molto, molto comica. E di sottofondo le canzoni di celebri autori come De Andrè, Carosone, Modugno, D’Angelo e tanti altri.
Da Partenope a Buenos Aires: al tango, inteso come rito e come “mito” è dedicato Volver (29 agosto), show di raffinata intensità che vede in scena l’attore Giampiero Mancini, accompagnato da due musicisti d’eccezione: Massimiliano Pitocco al bandoneon e Massimiliano Caporale al pianoforte. Il loro è un atto di profondo amore nei confronti dell’Argentina, delle sue genti e dell’iconico ballo che le rappresenta. Dai versi di Borges – traslati, vivisezionati, redivivi – ai tanghi da balera elevati a rango sinfonico, dalle parole di Cortazar e Velasquez al “Gordo” Goyeneche, da Gardel a Piazzolla, la sensuale danza di Baires scioglie i suoi arcani presagi fino ad un ultimo tango: la morte. Un destino, un fato che si fa danza: la morte “tanguera” di quegli anni distratti e fumosi, fatti di meretrici e di falde nere, di coltelli e rose, di letti sfatti, fatti di emigrazione, immigrazione e stenti, di Italiani e Argentini insieme.
Il terzo appuntamento si configura come una gara musicale: Sfide (1 settembre) è un originale duello che vede da un lato il soprano Daniela Cappiello, dall’altro il violinista Dino De Palma, con il fondamentale apporto al pianoforte di Gianna Fratta. Dunque un violino contro una voce, un archetto contro un respiro. Una cimento che vedrà i due virtuosi affrontarsi in quattro discipline – tema e variazioni, cantabilità, virtuosismo e i ritmi popolari – attraverso celebri brani per voce e per violino. E sarà il pubblico a decretare il vincitore con l’applauso più fragoroso.
Chiuderà il ciclo Africa. Orizzonti di Rinascita (3 settembre), spettacolo di danza contemporanea a cura di ocram dance movement in sinergia con Scenario Pubblico – Centro di Rilevante Interesse Nazionale. Regia e coreografia sono di Claudio Scalia, che firma anche la drammaturgia insieme a Marco Laudani, con la collaborazione di Sergio Campisi. I danzatori Rebecca Bendinelli, Ismaele Buonvenga, Rachele Pascale e Nunzio Saporito danno corpo a una riflessione coreografica intensa, accompagnati dalle musiche di Armand Amar, Jaap Blonk e Baron Engler. I costumi sono di Gabriella Paloma, con copricapo di Grazia Pulici; il disegno luci è realizzato da Sammy Torrisi. Africa racconta e auspica un ultimo tentativo di rifioritura per il nostro agonizzante pianeta e ci ricorda che la vita dell’universo è un ciclo perpetuo da rispettare.
Calici d’arte si inserisce con queste proposte nel solco di un festival che rappresenta un punto di riferimento culturale di rilievo in Italia e all’estero, capace di valorizzare la città di Taormina e il suo patrimonio artistico e naturale.