Cala il sipario sulle Commissioni di merito. La Finanziaria scalda adesso i motori in vista del gran debutto in II Commissione Bilancio, presieduta da Dario Daidone.

Tra le giornata di martedì 12 e mercoledì 13 novembre I, III, IV, V e VI Commissioni si sono riunite per il vaglio ai raggi X del testo della legge di Stabilità. Tra sedute pari a mini-maratone, valanghe di proposte e dibattiti accesi, la settimana si è chiusa con un quadro più o meno nitido su ciò che si discuterà nei prossimi venti giorni in Commissione Bilancio. Un cronoprogramma che (almeno per il momento) sta rispettando le tappe fissate in conferenza dei capigruppo.
Da lunedì 17 il ritmo dei lavori sarà incessante all’Ars. Molti scenari, considerando anche la bufera giudiziaria piombata sulla Democrazia Cristiana e l’esclusione dei due assessori in quota DC dalla giunta Schifani, saranno in divenire, ma una cosa sarà certa: si ripartirà dalle conclusioni sopraggiunte dalla Commissioni.
Ma andiamo nel dettaglio.
Il lavoro in tutte le Commissioni di merito
Quasi tutte le Commissioni hanno tirato le somme nella giornata di martedì.
La I Commissione Affari Istituzionali, presieduta da Ignazio Abbate, ha preso il via a partire dalle ore 15:00 fino al tardo pomeriggio. L’esponente della DC, infatti, in mattinata, insieme ai colleghi del gruppo parlamentare, di cui ormai si è fatto carico, dopo le indagini sull’inchiesta che hanno coinvolto l’ormai ex segretario nazionale Totò Cuffaro e il capogruppo all’Assemblea Carmelo Pace, ha incontrato il presidente della Regione Renato Schifani. Un confronto fondamentale per il futuro della Manovra e della coalizione di centrodestra tra i banchi di Sala d’Ercole. Una stretta di mano che sembra aver sancito piena lealtà, almeno fino al termine del 2025. Anche in Commissione il lavoro non è di certo mancato, con l’esame di 170 emendamenti alla Finanziaria. Condotta un’oculata scrematura, alla fine ne sono stati approvati 40, di cui la maggior parte vertono sull’articolo 11 riguardante gli interventi a favore degli Enti locali.

La IV Commissione Ambiente, Territorio e Mobilità, presieduta da Giuseppe Carta, si è occupata di un vasto dossier. Gli argomenti in materia sono fioccati. Gli emendamenti presentati al sono stati 50 e ad incassare il disco verde sono stati circa 20. Tra le tante proposte anche quelle che riguardano immobili, condomini e agevolazioni per i nuclei con Isee inferiore.

E’ durata invece sette ore la seduta della V Commissione Cultura, Formazione e Lavoro, presieduta da Fabrizio Ferrara. Alla fine sono stati circa una sessantina gli emendamenti approvati. Di questi un bacino cospicuo riguarda la scuola, considerando il vasto pacchetto di misure presentato dall’assessore regionale all’Istruzione Mimmo Turano: dalla dispersione scolastica ai trasporti, dalle disposizioni in ambito igienico-sanitario all’edilizia, fino al rifinanziamento, dopo anni, dei Patti educativi, portati avanti nel 2021 dall’allora ministro al ramo Patrizio Bianchi. Diversi poi anche gli emendamenti, soprattutto di carattere tecnico per quanto concerne, invece, il turismo e il lavoro.
Molti meno sono invece gli emendamenti che hanno ottenuto il via libera dalla VI Commissione Salute, Servizi sociali e Sanitari, presieduta da Pippo Laccoto. Delle 62 proposte sono appena 9 quelle che approderanno in II Commissione Bilancio e che insistono sugli unici tre articoli interessati all’interno della legge di Stabilità: l’8 (liste d’attesa), il 9 (disabili gravissimi) e il 10 (disagio sociale). Tra gli emendamenti: l’obbligo di relazione governativa annuale sullo stato delle liste d’attesa e della mobilità passiva; il riconoscimento di un contributo finanziario ai genitori delle partorienti nelle isole minori; l’istituzione di un fondo per l’utilizzo dell’AI nella medicina ospedaliera; formazione per gli operatori dei dipartimenti di salute mentale, dei distretti sociosanitari e dei comuni in materia di Pti; l’incremento orario a 30 per i medici veterinari ambulatoriali dell’Izs; indennità di residenza per direttori e gestori di farmacie rurali in forma societaria; fondi per l’acquisto di autoemoteche per associazioni di donatori volontari di sangue; istituzione di borse di studio di area non medica; istituzione fondo per assistenza autistici “vita autonoma tutela”. Un importante focus è stato fatto sulle liste di attesa e in particolar modo sull’implementazione della piattaforma informatica, con una decisiva rivoluzione attraverso l’impiego dell’intelligenza artificiale, che potrebbe rendere lo strumento più “paziente-centrico”. Il tema liste d’attesa non si esaurirà certamente nella Finanziaria e proseguirà nei prossimi mesi, con lo studio di interventi più strutturali.
Unica eccezione è stata la III Commissione Attività Produttive, presieduta da Gaspare Vitrano, che si è riunita ieri nella tarda mattinata. Una seduta più snella, rispetto alle altre Commissioni, conclusa intorno all’ora di pranzo, ma molto proficua. Circa 80 gli emendamenti approvati, che partono da una solida base del testo della Finanziaria: dagli interventi per le assunzioni al south working, fino alla Zes. Tra le proposte approvate sostegni per le imprese e gli agricoltori. Un ritorno per quest’ultimi, grandi assenti tra le righe della Manovra. Spicca, per esempio, il ristoro per le attività agricole colpite da calamità naturali, come alluvioni e incendi. Spazio anche per la zootecnia e le attività produttive. Tra i “dimenticati” anche la pesca che riappare così con il sostegno alle marinerie in crisi e l’ammodernamento delle flotte. Altri interventi sono quelli relativi agli operatori forestali o la stabilizzazione dei lavoratori precari. Poi ancora riduzione dell’Irap, gli incentivi per aprire le porte a sedi produttive in Sicilia o le misure relative al costo del lavoro.
Dalla Commissione Bilancio alla paralisi in aula
Insomma, la carne al fuoco è veramente tanta. Realisticamente saranno pochi i provvedimenti che troveranno spazio all’interno della legge di Stabilità, considerando non solo la quantità, ma anche l’alto valore economico. E inoltre non saranno gli unici emendamenti. La scadenza per la presentazione di quest’ultimi in Commissione Bilancio è fissata per martedì 18 novembre. Attese sono dunque le proposte dei deputati e in tal senso le ore che seguiranno potrebbero essere decisive.
Terminerà nella tarda mattinata di oggi la due giorni del campo largo presso l’Abbazia Benedettina di San Martino delle Scale, frazione di Monreale, nel Palermitano. In attesa delle conclusioni, è possibile immaginare che Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Controcorrente possano avanzare iniziative uniche e imbastire così un fronte comune.
Attenzione anche al centrodestra. Lunedì 17 andrà in scena, presumibilmente di mattina all’Ars, il secondo atto del vertice di maggioranza. Una data che questa volta non dovrebbe subire rinvii, visti i tempi che stringono. La coalizione che sostiene il presidente Schifani dovrà trovare un punto d’incontro. Una volta raggiunta l’intesa per le misure che dovranno attestarsi intorno ai 200 milioni di euro, queste saranno fatte proprie dal governo, riscritte e presentate in II Commissione come emendamenti governativi.
Il traguardo è previsto per venerdì 5 dicembre. Martedì 9, infatti, dovrà iniziare la discussione generale a Sala d’Ercole. La data da cerchiare in rosso è domenica 21 dicembre, quarantacinquesimo e ultimo giorno per regolamento, anche se l’obiettivo è quello di poter chiudere il cerchio già il 18.
Prima di giorno 9, però, le porte dell’aula rimarranno sbarrate. Il vicepresidente dell’Ars Nuccio Di Paola ha chiuso l’ultima seduta di mercoledì, durante la quale si sono svolte le interrogazioni e le interpellanze della rubrica “Beni culturali e identità siciliana” con l’assessore regionale al ramo Francesco Paolo Scarpinato, rimandando proprio ai primi di dicembre. Sarà dunque un mese di inattività, di assoluto silenzio, spezzato solo dai lavori della Commissione Bilancio. Una decisione, anche alla luce degli ultimi fatti di cronaca, che non è stata digerita dalle opposizioni. “Il presidente Schifani deve venire in aula. E’ uno scandalo che l’aula non si riunisca per un mese con tutto quello che sta succedendo a livello politico, con due assessori rimossi e le deleghe affidate ad interim“. E’ l’attacco di Valentina Chinnici, deputata del Partito Democratico all’Ars e vicesegretaria regionale dei dem, che ha aggiunto: “Schifani si cosparga il capo di cenere. Se è stato eletto e oggi governa è anche grazie ai voti di Cuffaro“.





