Oltre cento proposte, un valore complessivo di circa 1,5 miliardi di euro e tre pilastri fondamentali: norme strutturali, accelerazione della spesa e semplificazione amministrativa. Così si può riassumere il pacchetto di proposte avanzate dal gruppo parlamentare di Sud chiama Nord all’Ars in vista della prossima Finanziaria.
Si è svolta questa mattina a Palazzo dei Normanni la conferenza stampa che ha visto il leader del partito Cateno De Luca, il coordinatore regionale Danilo Lo Giudice e i deputati Giuseppe Lombardo e Matteo Sciotto elencare tutte le misure che saranno presentate al governo Schifani.
Ad aprire l’incontro e a spiegare un primo quadro generale è stato Lo Giudice, che ha ribadito la posizione assunta ormai da tempo di “opposizione costruttiva” che si rispecchia anche nell’approccio a questa Manovra, cioè propositivo e con una visione ampia frutto dell’esperienza maturata in questi anni e soprattutto della caratterista peculiare di ScN: l’essere un gruppo composta da sindaci e amministratori che vivono e conoscono le caratteristiche dei territori. L’obiettivo è dunque quello di avanzare delle soluzioni e proprio in tal senso verrà avanzata la richiesta di un incontro al governo.
De Luca ha così lanciato la sfida. “Su queste cento proposte non vogliamo confrontarci solo con Schifani, ma anche con la sua giunta. Non facciamo parte della coalizione di centrodestra e di questo governo, ma neanche degli sfascisti che non sono in grado di affrontare le questioni ed entrarvi nel merito. Schifani deve dare uno sforzo in più e dare spazio al Parlamento. Se gli impegni non verranno rispettati non possiamo rimanere indifferenti. Se il governo avrà un’apertura non abbiamo problemi a sostenere il percorso della legge di Stabilità. Diversamente, siamo convinti siano misure indispensabili e faremo la nostra battaglia parlamentare“.
Diversi e variegati i punti in agenda. Si parte da un pacchetto per le autonomie locali e in particolar modo più sussidiarietà su temi come la gestione del demanio fluviale e marittimo che per il sindaco di Taormina “continua ad essere balorda“. Una proposta che permetterebbe così ai Comuni di diventare titolari di aree già urbanizzate, come semplicemente strade o piazze.
Secondo argomento è il trasporto locale, vera e propria battaglia del gruppo di ScN contro le lobby: “Sono dinamiche che vanno affrontate e risolte. Sfidiamo questo sistema e siamo pronti a fare la guerra a chiunque“.
Tanto spazio ancora agli Enti locali. L’idea è quella di rispristinare alle linee guida del 2012 il fondo destinato ai Comuni, che da un miliardo oggi si è praticamente dimezzato. Poi ancora la necessità di innalzare la qualità dei servizi urbani, legati per esempio alla balneazione o ai rifiuti.
Elemento essenziale diviene anche la semplificazione amministrativa, con diverse misure ad hoc: l’accelerazione della spesa e la previsione di bandi unici, l’introduzione della figura del direttore generale, capace di intervenire in caso di omissioni o ritardi da parte dei dirigenti dei singoli assessorati, l’ambiente e l’acquisizione di beni. Altre due proposte sono legate alla Zes siciliana, sul modello nazionale, e delle leggi speciali per Messina e il concorso di risorse per accompagnare la realizzazione del Ponte sullo Stretto. “Sono sempre stato un pontista – ha sottolineato De Luca – ma la città di Messina non può subire, deve essere protagonista“.
Da Lombardo partono le proposte per: aiutare i Comuni in stato di dissesto o predissesto, soprattutto per quanto concerne la riscossione dei tributi; sostenere gli Enti per quanto riguarda i costi della raccolta differenziata e gli extracosti per trasportare i rifiuti fuori dai confini regionali; investire in materia di eventi meteorologici, per prevendere con maggiore tempestività fenomeni come quelli andati in scena di recente a Favara; garantire ai Comuni la presenza di norma strutturali che permettano una programmazione nel lungo periodo.
Attenzione e interventi per Asacom ed ex contrattisti e per i Comuni dichiarati area ad elevato rischio di crisi ambientale (Aerca), come la Valle del Mela, sono invece le iniziative di Sciotto.
De Luca si è poi espresso anche sui grandi assenti nella lista, come la sanità: “Non vogliamo entrare nel regno di quello che rappresenta il simbolo della mala politica, di una gestione irresponsabile. Ci teniamo fuori perché andrebbe fatta una valutazione sistemica diversa. Non è che non siamo sensibili a questo tema, ma è un settore da rifondare“.
“Mi auguro – ha aggiunto – che le faide all’interno della maggioranza si plachino. Non c’è cosa peggiore e schifosa di far passare avanti il tempo a causa di faide che si consumano nel Parlamento. Il problema non si risolve con l’abolizione del voto segreto, non si modificano le logiche di banda armate, che ricattano con il voto segreto. Ci fanno schifo e paralizzano la nostra terra. E’ una logica brutta di minace che rasenta la cultura mafiosa, dalla quale noi siamo distanti. Ci auguriamo che il percorso di questa Finanziaria non sia l’ennesimo luogo nel quale far sfogare contestazioni“.
Mance e mancette? “Non ci interessa, siamo per valorizzare il territorio, ma per noi non è un problema. La legge di stabilità deve avere il modello che abbiamo già espresso. Invito le opposizioni – ha concluso – ad utilizzare lo stesso metodo ed evitare le imboscate. Mettano sul tavolo le loro proposte e facciamo una legge di stabilità che tenga conto delle varie sensibilità ed esperienze. Sarebbe un bel segnale“.