Pur riconoscendo la bontà di alcune misure introdotte nello schema di finanziaria regionale dal governo siciliano, il settore della cooperazione auspica che l’annunciata linea di principio dell’amministrazione attiva, che ha chiesto modifiche minime al testo, non si traduca in un’occasione mancata per migliorare la Legge di bilancio. E’ questa la speraznza di Agci Sicilia, Legacoop, Confcooperative Sicilia, Unci Sicilia e Unicoop Sicilia, che hanno sottoscritto un documento in cui avanzano alcune proposte di emendamenti da apportare al testo della Finanziaria per agevolare le cooperative ad affrontare la crisi dovuta alla pandemia da coronavirus.
Innanzitutto, aumentare fino a 100.000 euro (dai 25.000 previsti) la soglia di utile per le cooperative che richiedano di avere accesso alle misure economiche previste dal testo della Finanziaria regionale. Si tratta del primo dei quattro ‘suggerimenti’ che il settore della cooperazione avanza alla Regione.
La seconda proposta emendativa prevede di aumentare la capacità di agevolazione da parte dell’Ircac, e in previsione dell’Irca, del credito cooperativo. Particolarmente ricco questo capitolo, con diverse proposte: credito di esercizio a tasso agevolato; prestiti chirografari, anche in assenza di garanzie reali e patrimoniali, fino ad un importo massimo di euro 30.000; concessione di finanziamenti a tasso agevolato, e con un preammortamento di un anno, anche nel settore agroalimentare e della pesca finalizzati a rimodulare i debiti fino a di cinque anni; applicazione della moratoria prevista per i vari settori di attività in accordo con l’ABI anche ai finanziamenti in corso di ammortamento, concessi alle cooperative edilizie ed ai soci delle cooperative edilizi; infine, la sottoscrizione da parte della Regione di capitale sociale in qualità di socio sovventore, con rientro a cinque anni.
Le associazioni affrontano anche la questione relativa al recupero dei crediti nei confronti delle amministrazioni locali da parte delle coop. Insufficienti i 10 milioni del fondo previsto dalla Finanziaria secondo le associazioni, rispetto a un ammontare di crediti di circa 400 milioni. Per questo la proposta è di destinare gli stessi 10
milioni di euro alla costituzione presso l’Ircac di un fondo di garanzia utilizzabile per fungere da moltiplicatore delle risorse, ampliando così la platea dei destinatari. L’ultima delle proposte emendative delle associazioni, infine, riguarda l’aumento del capitolo di bilancio della Regione destinato al finanziamento dei Centri di assistenza tecnica per un ammontare di due milioni di euro.
“La politica – afferma Gaetano Mancini, presidente di Confcooperative Sicilia e vicepresidente nazionale della stessa associazione – deve trovare il tempo di migliorare questo testo, ha il dovere di stabilire delle priorità. Non farlo vuol dire negare a priori la possibilità di rendere più efficaci le misure per il settore della cooperazione“.