Più fondi per il trasporto pubblico locale in Sicilia. E’ questa la proposta contenuta all’interno della bozza della Finanziaria attualmente in fase di discussione all’Assemblea Regionale Siciliana. Al momento, la partita degli emendamenti non si è ancora conclusa. Tutto è suscettibile di modifiche. Tuttavia, nella versione iniziale dell’articolo 105, è contenuta una specifica norma con la quale il Governo Regionale punta ad incrementare di 18 milioni di euro in tre anni il corrispettivo riconosciuto alle società che gestiscono i mezzi pubblici, come ad esempio fa Amat a Palermo.
Cosa prevede l’attuale versione della norma
L’obiettivo, come si legge nell’attuale versione del primo comma della norma, è quello di “adeguare, entro il 2029 il corrispettivo euro/km del trasporto pubblico locale delle Città metropolitane, nel rispetto del chilometraggio assentito con DDG n. 1058/Servizio 1 del 29 novembre 2004 e al netto dei tagli intervenuti nel tempo“. Aumento che saranno distribuiti nel triennio: 5 milioni di euro in più nel 2026, 6 milioni di euro in più nel 2027 e 7 milioni di euro in più nel 2028. Risorse alle quali si dovrebbe aggiungere un bonus da un milione di euro all’anno per tre anni relativo alle forme di sostegno sociale ed inclusione.
Chiaramente, la proposta dovrà passare le forche caudine dell’aula. Tuttavia, qualora venisse superato lo scoglio di Sala d’Ercole, tale intervento potrebbe consentire di potenziare i percorsi di tutte le società Partecipate che si occupano di TPL nelle varie province dell’Isola. A cominciare da Amat. Azienda che, come è noto, è di proprietà del Comune di Palermo. La stessa società che, lo scorso anno, si è vista riconoscere dalla Regione i fondi del cosiddetto “vuoto per pieno”. Ovvero le risorse concesse dal Governo Nazionale per compensare la mancanza di utenti sui mezzi pubblici generatasi nell’era covid. Elemento che, di fatto, ha consentito di colmare il vuoto che era stato lasciato all’interno dei bilanci di Amat. Azienda, quella guidata da Giuseppe Mistretta, che è recentemente tornata a far segnare un segno attivo.
Le aziende attendono, Amat compresa
Ciò nonostante l’incompletezza del sistema tram, il quale rappresenta ancora un’incompiuta che pesa sulla Partecipata di via Roccazzo. A tirare il carro è soprattutto il trasporto pubblico gommato. Tradotto, gli autobus. Al momento, i mezzi di Amat percorrono nove milioni di chilometri all’anno. Qualora venisse potenziato il fondo del corrispettivo regionale, ci potrebbe essere un incremento della percorrenza. Fatto che permetterebbe di tappare alcune falle del servizio, soprattutto nelle aree meno centrali del capoluogo siciliano.
“Apprendo positivamente della possibilità di incremento del capitolo di spesa regionale relativo al trasporto pubblico locale – sottolinea la capogruppo del M5S Concetta Amella -. Se confermato, si tratterebbe di somme di cui beneficerebbero tutte le aziende sparse sul territorio siciliano, Amat compresa. Oggi è più che mai necessario potenziare il TPL attraverso investimenti sull’incremento dei chilometri a disposizione delle varie aziende. Tuttavia, tale ridistribuzione di percorrenza, soprattutto sui mezzi gommati, va principalmente mirata sulle aree maggiormente scoperte, come ad esempio le periferie di Palermo. Aree che, fatta eccezione per la Zona Sud, non possono ancora oggi contare sull’ausilio fornito dal tram, dall’anello e dal passante ferroviario“.




