“La Sicilia con il 27,9%, il Molise con il 28% e la Campania con il 30,6%, appaiono le regioni con il tasso di inserimento occupazionale più basso“. Impietosa la fotografia che la Corte dei Conti sull’inserimento occupazionale rispetto agli utenti di Garanzia Giovani, il Piano europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile.
E questo nonostante il fatto che “il numero più rilevante di giovani concludenti, a livello nazionale, appare nella Regione Siciliana (54.875) dove la componente femminile (53,14%) mostra una maggiore incidenza rispetto a quella maschile (46,86%)”. Insomma, in tanti partecipano a Garanzia Giovani, molti portano a termine i percorsi formativi e quelli di inserimento occupazionale, ma pochi riescono a trovare lavoro.
Di chi è la colpa? Nella relazione dei giudici contabili si rileva che a non funzionare siano i centri per l’impiego, dove non sarebbero presenti le professionalità adeguate. Non solo: le procedure sarebbero poco efficaci, con valutazioni discrezionali sulla persona che non aiuterebbero la ricerca dell’inserimento occupazionale più consono all’utente.
Dalla verifica emerge, in particolare, che in Sicilia si sono registrati al programma 157.379 giovani Neet, la prima regione d’Italia. Di questi i centri per l’impiego ne hanno presi in carico 126.943. Sono stati impegnati 132 milioni per trovare lavoro a 15.292 giovani, Da un lato i servizi per l’impiego hanno offerto una delle misure previste solo a 58.890 giovani (di cui 43mila in tirocinio e 1.897 in servizio civile) e dall’altro sono stati assunti 6.649 ragazzi col bonus occupazione.
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