La scuola incontra il teatro, portando a conoscenza dei più giovani tutte le declinazioni delle arti sceniche. E’ questo il senso del progetto “Musica di Classe“. Un laboratorio avviato il 9 dicembre presso l’istituto comprensivo di Taormina, in collaborazione con la Fondazione Tao Arte. L’iniziativa si articolerà in altre due date, calendarizzate per l’11 e il 16 dicembre. Un modo per far coinvolgere le nuove generazioni nel mondo del palcoscenico, valorizzando pezzi importanti della storia del paese. Come ad esempio l’unità d’Italia.
Il progetto “Musica di Classe” realizzato a Taormina
Concetti complessi resi in maniera semplice, attraverso l’attualizzazione di opere come quelle di Giuseppe Verdi. Testi nei quali si approfondiscono temi di una certa rilevanza, come ad esempio l’esilio. Prorpio per questo Elio Crifò, drammaturgo e voce narrante del progetto, ha puntato molto su un linguaggio diretto e tagliato su misura per il pubblico scolastico. “Questi prodotti funzionano perchè quando uno li scrive e li progetta, li crea su misura dei ragazzi. Il bello dell’arte è poter creare eventi sartoriali. La potenza dell’evento viene incrementata. E’ la specificità dell’intervento che dà valore e forza a ciò che tu fai. Noi sappiamo che ci rivolgiamo ad un pubblico devastato da ciò che viene promulgato e foraggiato dal mercato. Sappiamo che abbiamo un uditorio che si distrae facilmente. Dobbiamo acchiapparli continuamente. Ma per esperienza so che se catturi i ragazzi su un argomento che li interessa e nel modo giusto, non li perdi più“.
Ad affiancarlo sul palco c’era la soprano Miriam Bissanti. Voce cantante dello spettacolo. “E’ un piacere vedere ragazzi così giovani entusiasmarsi per cose che vengono considerate vecchie ma che in realtà sono attuali. Il fatto di portare i video su internet permette di avvicinare i giovani. Dovremmo utilizzare la tecnologia per la valorizzazione delle arti. Non sostituzione, ma implementazione“. Un’attualizzazione del teatro che, secondo il pianista Luigi Fiore, rappresenta una vittoria su più livelli. “E’ un modo per valorizzare il nostro patrimonio artistico. Questo è il simbolo di una vittoria culturale perchè si riescono a portare simili composizioni fra quello che sarà il pubblico del domani. La scuola e le istituzioni arrivano da per tutto. Questo permette di esportare, da un punto di vista sociale, valori che oggi abbiamo cantato e suonato. Valori che fanno il buon cittadino, oltre che il buon musicista”.




