Si va arroventando il clima tra la maggioranza di Governo e le opposizioni e la trasferta siciliana di Danilo Toninelli, con il carico delle dichiarazioni del ministro alle Infrastrutture sulla disastrosa situazione della rete ferroviaria e di strade e autostrade, spalanca subito le porte a un nuovo scontro istituzionale, adesso prossimo a trasferirsi nelle aule di Palazzo Chigi e Palazzo Madama.
“La Sicilia è ben oltre l’emergenza, buona parte dei 26 mila Km di strade provinciali è in condizioni post-belliche. Io propongo un commissario straordinario governativo, con poteri speciali sul modello Genova da esportare qui perché con le procedure ordinarie non si va avanti”, ha detto Toninelli, che ha inteso anche “spronare” Rfi e Anas.
Dura e immediata la replica al ministro grillino della senatrice siciliana Urania Papatheu, che nei giorni scorsi ha messo in crisi il Governo con un emendamento sul caso Ischia e preannuncia un’interrogazione urgente sull’effettiva previsione di spesa per investimenti in Sicilia, lanciando intanto bordate: “Toninelli in Sicilia? Solo promesse. E’ un imperatore delle promesse”. “Il problema – afferma Papatheu – non è tanto il decisore ultimo, in deroga alle procedure vigenti, ma la pecunia. Insomma, non il come ma il quanto. Per ristabilire la “normalità” al degrado delle strade siciliane servono tanti soldi. Sinora abbiamo visto soltanto promessi elettorali che, poi, nei fatti si sono consumate in sole 6 righe nel contratto di Governo, e visto che la bibbia di questo Governo è quel contratto, allora sul Sud e quindi sulla Sicilia non restano altro che 6 righe. E il Governo, come ha già detto la Ministra per il Sud, Barbara Lezzi, prevede investimenti nella quota ordinaria nazionale che per il Mezzogiorno saranno pari almeno al 34%, riservando il 64% delle risorse al resto del Paese“.
“E allora i soldi di cui parla Toninelli, dove li andrà a prendere il Governo? Perché in legge di bilancio non hanno predisposto questi finanziamenti?. Presenteranno un emendamento per la creazione di un fondo per il rifacimento delle strade siciliane? E a quando ammonterebbe? Un milione di euro? Dieci milioni di euro? Cento milioni di euro? Un miliardo? E dove troveranno questi soldi? – prosegue – Tagli alla spesa improduttiva? Nuove tasse? Storneranno fondi che andrebbero alla Regione? Non è dato saperlo. Forse, non lo sapremo mai. Ancora annunci. Sempre annunci. In larga parte disattese. Genova docet”.