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Si intitola “Foresta Urbana” la mostra, curata da Paolo Falcone, che propone venti lavori di artisti provenienti da tutte le parti del mondo, selezionati per l’attenzione dimostrata verso gli elementi naturali.
Le opere, installate tra Palazzo Belmonte Riso e Piazza Bologni, sono di: Ai Weiwei, Doug Aitken, Nathalie Djurberg & Hans Berg, Jimmie Durham, Olafur Eliasson, Bill Fontana, Goldschmied & Chiari, Carsten Höller, Ann Veronica Janssens, Koo Jeong A, Richard Long, Ernesto Neto, Benedetto Pietromarchi, Tomás Saraceno, Astrid Seme, Conrad Shawcross, Andreas Slominski, Pascale Marthine Tayou, Luca Vitone e Francesco De Grandi, unico siciliano in mostra.
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Da sempre la relazione tra arte e natura ha attirato l’uomo e l’artista, definendosi sul finire degli anni ’50 in correnti culturali quali la Land Art o l’Envirovmenal Art.
Foresta Urbana, si legge nelle note del curatore, “vuole costruire una costellazione di espressioni linguistiche, una foresta di interpretazioni attraverso la visione che oggi gli artisti hanno assunto nel nuovo millennio“.
Mettere in relazioni le diverse opere d’arte, per la realizzazione di una foresta ideale, simbolica, metaforica, al fine di raccontare mondi e visioni provenienti da vari continenti, in un formulario concettuale per definire una visione da sviluppare nello scenario odierno.
Individuo e società, dunque, a confronto in una prospettiva che tocca tematiche globali, dalla salvaguardia del pianeta, al diritto alla mobilità, alla libertà di espressione.
Alcune installazioni risultano aver centrato questo obiettivo: “Aerosolar Journeys” dell’argentino Tomàs Saraceno, (guarda il video in alto) un grande pallone argentato che ondeggia e riflette, realmente e romanticamente, tanto le condizioni atmosferiche quanto i contorni della piazza; e poi “Survival Tree” del camerunense Pascale Marthine Tayou, e “Wood #7 Grotesque” di Francesco De Grandi, installazione come spiega l’artista nella video intervista, che richiama alle pitture rupestri dell’uomo primitivo. Di buon impatto le installazioni sonore che, soprattutto su piazza Bologni, richiamano l’attenzione dei passanti, distratti dal sottofondo sonoro urbano.
Le opere, si legge ancora nella note, sono altresì dichiarazioni politiche che vedono gli artisti protagonisti di importanti processi legati ai principali fenomeni che colpiscono la società attuale ed ogni opera ne rappresenta il valore, uno scenario ed un processo.
La mostra, inserita nell’ambito di Palermo Capitale Italiana della Cultura, è promossa e realizzata dalla Fondazione Cultura e Arte, in collaborazione con la Città di Palermo; progettata dal Polo Museale d’Arte Moderna e Contemporanea.
In esposizione fino al 20 gennaio 2019, aperture dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 20; giovedì, venerdì e sabato dalle 10 alle 24.