Non ci stanno i lavoratori forestali siciliani. Questa mattina, un folto gruppo di manifestanti si è radunato sotto la sede della Presidenza della Regione, a Palermo. Secondo le organizzazioni sindacali, allo sciopero hanno aderito oltre un migliaio di lavoratori.
La protesta è nata per ribadire la propria insoddisfazione rispetto alle rivendicazioni rimaste senza risposta da parte degli organismi politici. Negli ultimi mesi i lavoratori hanno dovuto incassare il naufragio dell’emendamento romano che destinava 55 milioni al comparto dei Forestali nell’alveo della legge di stabilità nazionale. Inoltre, riferiscono le organizzazioni sindacali, continua a regnare un certo impasse anche sulla riforma di settore che dovrebbe portare avanti il Governo regionale. Una manifestazione che ha causato diversi disagi alla viabilità. Per diverse ore, buona parte di piazza Indipendenza è rimasta chiusa al traffico per consentire lo svolgimento della manifestazione.
Forestali manifestano a Palermo, un migliaio in piazza Indipendenza
Fatto che sta mettendo alla frusta una delle più antiche classi di precariato dell’Isola. “Qualcuno pensa che abbiamo lo stipendio assicurato senza fare niente. Ma non è così – sottolinea Giuseppe Canino, lavoratore del comparto forestale arrivato da Agrigento -. Facendo quattro mesi di lavoro, ci toccano 2500 euro di disoccupazione. Un anno è formato da 365 giorni. Facciamo fatica a mandare i nostri figli a scuola. Ogni volta siamo costretti ad arrangiarci in quei mesi che siamo fermi“.
In una terra come la Sicilia falcidiata ogni anno dagli incendi e da un’emergenza siccità sempre più stringente, appare paradossale che proprio un comparto preventivo come quello dei lavoratori forestali viva ancora il paradosso del precariato. “Oggi siamo un migliaio, ma è solo l’inizio – dichiara Tonino Russo della Flai Cgil. Il Governo Schifani, come aveva promesso, deve fare la riforma di questo settore. Serve per la stabilizzazione dei lavoratori ma anche a tutta la Sicilia. Altrimenti, la nostra terra continuerà a essere aggredita dagli incendi, ad avere problemi di siccità e continuerà ad essere una terra a rischio desertificazione“.
Il dialogo fra organizzazioni sindacali e Governo Regionale ha vissuto diversi momenti di confronto. Interlocuzioni che, seppur formalmente sembravano portare a qualcosa, ad oggi non hanno realizzato nulla di concreto. “Vogliamo dire alla Regione che non funziona così – sottolinea Leonardo La Piana, segretario generale della Cisl Sicilia -. Ci vuole un dialogo costante sulle attività che queste persone esercitano, la quale costituisce uno snodo chiave per la nostra terra. Come organizzazioni sindacali siamo disponibili al dialogo, ma ora vogliamo i fatti. Basta con le parole“. Proprio in queste ore le organizzazioni sindacali stanno incontrando gli assessori compententi. Ciò quantomeno per provare ad iniziare a scrivere la parola “fine” su una delle vertenze più lunghe della Regione Siciliana.