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Formazione professionale, Campanella (Sinistra Italiana): “Il governo intervenga per sbloccare i fondi”

venerdì 24 Marzo 2017

“Nessun corso di formazione professionale attuato per tutto il 2016 in Sicilia, nessuno programmato per il 2017, e questo non perché manchino le risorse, trattandosi di fondi europei che ammontano a ben 136 milioni di Euro, in parte già assegnati”.

La situazione, denunciata dal vicepresidente vicario dell’Assemblea Regionale Siciliana Antonio Venturino (PSI), riguarda in particolare il bando pubblicato con l’Avviso n. 8/2016 del 7 ottobre scorso, ed è ora oggetto di una interrogazione parlamentare ai ministri del Lavoro e delle Politiche sociali, per la Semplificazione e la pubblica amministrazione e per gli Affari regionali, presentata dai Senatori Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino di Sinistra Italiana, e Enrico Buemi (PSI).

Quello che emerge è, “un sistema viziato da interventi amministrativi che violano le stesse disposizioni regionali”, per cui “sono stati accreditati e finanziati per milioni di euro soggetti privi dei requisiti previsti dalla normativa vigente, è stata resa non necessaria la rendicontazione, nonostante i regolamenti europei la prevedano, il nucleo di valutazione dei progetti è stato costituito solo da personale dipendente dell’amministrazione regionale, mentre la Commissione regionale per l’impiego non si riunisce da anni, e sono state stravolte le dichiarazioni circa la destinazione d’uso degli immobili da adibire a sedi della formazione”, si legge nell’interrogazione.

“Nel corso degli ultimi 6 anni la Procura della Repubblica e la Corte dei conti sono già dovute intervenire a sanzionare soggetti operanti nel settore della formazione professionale in Sicilia”, ricorda Campanella, “ma l’Assessore regionale all’istruzione e alla formazione professionale Bruno Marziano non sembra proprio tenerne conto”.

“Chiediamo al governo di attivarsi urgentemente presso gli enti coinvolti”, conclude Campanella, “affinché sia fatta chiarezza sull’avviso n. 8 del 2016 della Regione Siciliana, al fine di verificare la sussistenza o meno dell’attuazione del servizio pubblico, per cui sono stati impegnati fondi comunitari, al cui corretto e tempestivo impiego lo Stato non è estraneo essendo, peraltro, il soggetto co-finanziatore”.

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