Forza Nuova si costituirà parte civile al processo contro gli aggressori, che due sere fa hanno teso un agguato a Palermo al segretario provinciale del movimento di destra, Massimo Ursino.
“Mentre continuano i tentativi di intimidazione dei centri sociali contro i candidati di Italia agli Italiani – si legge in una nota dei forzanovisti – una scritta inequivocabile è apparsa stanotte su un muro di un paese del palermitano. Per non parlare delle fake news sulle modalità di svolgimento della nostra iniziativa elettorale”.
Forza Nuova conferma la presenza di Roberto Fiore a Palermo sabato 24 febbraio alle 18.30. L’appuntamento è in piazza Crispi.
“Reagire contro le pratiche terroristiche – conclude la nota – è una battaglia di libertà”.
Intanto, il gip di Palermo Roberto Riggio si è riservato la decisione che dovrà stabilire se convalidare o meno il fermo ed eventualmente disporre la custodia cautelare in carcere per Giovanni Codraro e Carlo Mancuso, i due giovani che, insieme ad altri sei ragazzi, martedì sera, avrebbero legato con del nastro adesivo e picchiato Ursino. Per entrambi, esponenti del centro sociale Anomalia, l’accusa è di tentato omicidio.
All’udienza di convalida ha partecipato, per l’accusa, il procuratore aggiunto Ennio Petrigni che ha disposto il fermo e ne ha chiesto ieri la convalida al gip. Per la vicenda sono stati denunciati a piede libero altri quattro ragazzi, mentre due sono ancora ricercati.
Giovanni Codraro e Carlo Mancuso, difesi dall’avvocato Giorgio Bisagna, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al gip.
Si spera che il clima sabato pomeriggio a Palermo non sia arroventato dalla violenza, come avvenuto in occasione del cosiddetto “corteo antifascista” di Torino.
A questo proposito è intervenuta con una nota Gabriella Giammanco, portavoce in Sicilia di Forza Italia: “Più che antifascisti ieri – ha detto – per le strade di Torino, ho visto solo un corteo di gente antidemocratica che ha manifestato con violenza scagliandosi contro le Forze dell’ordine. Mi chiedo se questi possano definirsi cortei antifascisti perché ciò che emerge è solo odio verso l’altro, verso ogni forma di ordine precostituito, verso le Istituzioni”.
“Per antonomasia l’antifascismo dovrebbe essere caratterizzato dal disprezzo nei confronti della violenza e dell’intolleranza verso il prossimo, invece in questi giorni abbiamo assistito a spedizioni squadriste che ci riportano indietro nel tempo e fanno riaffiorare ricordi di un brutto passato. La politica smetta di parlare di fascismo e di antifascismo e affronti l’emergere di una spirale pericolosa che rischia di trasformarsi in un vortice di violenza fuori controllo” conclude Giammanco.