“Speriamo che la fine che ha fatto Marcello ci scuota a fare meglio per i poveri”. Lo ha detto padre Cesare Rattoballi che ha celebrato nella chiesa dell’Annunciazione del Signore i funerali di Marcello Cimino, il clochard dato alle fiamme nel portico della Mensa di San Francesco sabato scorso. Alla celebrazione hanno preso parte l’ex moglie Iolanda e le due figlie.
Al centro della chiesa la bara di Marcello Cimino con la foto, i fiori e la fascia del Palermo calcio. “Palermo è una tra le città italiane che ha il numero più alto di clochard, 2500 dicevano le statistiche di questi giorni, dopo la terribile vicenda di Marcello – ha aggiunto il parroco – Può una città occuparsi delle problematiche solo del centro storico? O si deva anche occupare delle periferie? Può un Comune avere solo pochissimi operatori per l’assistenza sociale o poche risorse per queste problematiche? Può una città che dovrebbe essere al città dove vivere la vita diventare una necropoli? Palermo, la nostra Palermo, la bella Palermo può ricca di vitalità essere attraversata da questi fenomeni come la mancanza di lavoro?”.
” A Marcello – ha aggiunto padre Rattoballi – era stato proibito di raccogliere il ferro vecchio perché non aveva la licenza. Giusto. Legittimo. Ma il legislatore si è chiesto e allora dopo questo divieto questa legge come potranno vivere questi uomini? Come potranno avere un pezzo di pane per sfamare le proprie famiglie?. Perché non dare loro la licenza o creare una equipe che possa affiancarli? No, sappiamo solo creare divieti e non sappiamo creare lavoro. Come altre categorie. I venditori ambulanti di frutta e verdura, i posteggiatori e chissà quante altre realtà lavorative potrebbero trovare uno sbocco lavorativo, ma vengono mortificati e penalizzati”.
Per padre Rattoballi: “Palermo è alla fame. Ma meno male che c’è in questa città una solidarietà silenziosa. La Caritas diocesana che fa tanti per i nostri fratelli bisognosi. Ci sono tanti volontari che lavorano per i bisognosi. Le mense per i poveri. La nostra parrocchia l’annunciazione del Signore mediamente spende circa 10 mila euro in alimenti. Se messi insieme i contributi delle Caritas Parrocchiali superano sicuramente di quello del Comune di Palermo”.
Alla fine della celebrazione i tanti amici e parenti che si sono stretti alle figlie e alla ex moglie e hanno salutato Marcello nel cortile della chiesa con una canzone napoletana di uno dei beniamini di Cimino.