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Giaconia (capogruppo Progetto Palermo): “Dipendenti, partecipate e decentramento le priorità” CLICCA PER IL VIDEO

giovedì 15 Dicembre 2022

La timidezza è sempre quella del primo giorno”. Esordisce così il consigliere del Comune di Palermo Massimiliano Giaconia, capogruppo di Progetto Palermo, quando gli puntiamo contro la telecamera. “Paura dei giornalisti?”, chiediamo. “No, è l’emozione di dar voce ai cittadini. Come se fosse sempre il primo giorno. Mi succede tutte le volte che prendo la parola in aula”, ammette.

Dopo anni in maggioranza, questa è la prima volta ‘dall’altra parte della barricata’…

Dal primo momento, come Progetto Palermo che aveva sostenuto la candidatura di Franco Miceli a sindaco, ci siamo resi disponibili alla collaborazione di tipo politico-istituzionale. Perché ci rendiamo conto che la città da più di due anni attraversa una situazione difficile, soprattutto sul piano economico-finanziario. Non solo Palermo, ma tantissimi comuni di tutta la Sicilia si trovano nella stessa situazione. Siamo di fronte a una crisi del sistema degli enti locali. Per questo, abbiamo approvato il rendiconto che dà un risultato di esercizio positivo, anche se conferma le solite criticità. Per esempio, l’estremo utilizzo delle anticipazioni di tesoreria, i debiti fuori bilancio, i disallineamenti con le società partecipate, il fondo crediti di dubbia esigibilità che si gonfia sempre di più e di conseguenza sottrae risorse alla spesa corrente e, quindi, ai servizi. Questo comporta un grande senso di responsabilità. Fino a quando ci saranno le condizioni, l’opposizione, così per come ha fatto sia in sede di approvazione del piano triennale delle opere pubbliche e in sede di approvazione del rendiconto, darà il proprio contributo fattivo.

Cosa ne pensa di questa maggioranza?

Questa maggioranza ha un grande vantaggio: sia a livello regionale che nazionale c’è la stessa composizione politica che c’è al comune di Palermo. Quindi, è favorevole per loro, ma la cosa è favorevole probabilmente per l’intera amministrazione. Il sindaco ha detto che c’è un’interlocuzione in corso con il governo nazionale, un accordo Stato-Comune che prevede 180 milioni di euro, con una clausola che prevede la rimodulazione dell’aiuto straordinario previsto per Palermo. Lagalla, scherzando, ci ha detto che si accontenterebbe della metà di quanto arriverà a Napoli. Presto ne parleremo in consiglio comunale. Attendiamo il parere dei revisori dei conti per il bilancio previsionale 2022-2024, ma siamo in attesa di avere il risultato di questa interlocuzione con Roma. Ed è determinante soprattutto per la questione del dissesto finanziario in cui si trova il Comune, dovuto al fatto che mancano non meno di 4.000 dipendenti all’appello. Considerando anche il fatto che più della metà dei dipendenti sono part-time da almeno 30 anni. Quindi, un aiuto da parte di Roma o quantomeno la conferma dei 180 milioni di euro ci metterebbe in condizione di poter aumentare per quest’anno almeno a 30 ore il lavoro dei dipendenti comunali.

In una scala di priorità, quali sono le questioni su cui puntate di più?

C’è innanzitutto la Reset, con dipendenti comunali part-time da una vita, da quando è fallita la Gesip. Poi, è necessario che il sindaco il prima possibile – Lagalla ha detto che lo farà entro dicembre – nomini le nuove governance delle società partecipate.

Lunedì prossimo l’Amat, che gestisce il trasporto pubblico nel capoluogo siciliano, riunirà il proprio Cda per decidere le nomine societarie. Poi toccherà alla Rap, che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Seguiranno Amg, illuminazione pubblica, e Amap, servizio idrico. Ultimo appuntamento quello della Gesap, che gestisce lo scalo aeroportuale di Palermo (ndr).

Bisogna a quel punto mettere mano a tutti i contratti di servizio perché, anche se alcuni non sono in scadenza, meritano una rimodulazione.

Il consigliere Giaconia del suo bagaglio personale anche di pregresso alla circoscrizione che cosa porta ogni giorno in aula?

Il peso della responsabilità quando uno rappresenta i cittadini si fa sentire (sorride, ndr). È un peso positivo, un onore, una fortuna e un privilegio. Ma è anche una grande responsabilità. Alle spalle ho una consiliatura e due mandati in sesta circoscrizione. Proprio nell’ultimo mandato in circoscrizione, in cui sono stato vicepresidente, abbiamo costituito il primo e ad oggi unico comitato educativo per la circoscrizione, che in qualche modo almeno in sesta ha colmato il vuoto del decentramento. Decentramento a cui come gruppo abbiamo chiesto all’amministrazione comunale, alla maggioranza di questo consiglio comunale, di mettere mano, per farlo decollare così come prevede la norma.

 

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