Il Comune di Taormina ha autorizzato con apposita delibera di Giunta la sepoltura nel proprio cimitero del cadavere misterioso rinvenuto il 13 luglio scorso nelle acque tra Taormina e Giardini Naxos. Si tratta di una salma di cui al momento ancora non si conosce l’identità, di cui si sa soltanto che è di sesso maschile, ed è un caso sul quale sta indagando la Guardia Costiera di Giardini Naxos.
Nei giorni scorsi la Procura della Repubblica di Messina ha liberato la salma rendendola disponibile per la sepoltura, e una copia dell’apposita nota di nulla osta è stata trasmessa proprio dalla Guardia Costiera agli uffici di Palazzo dei Giurati. La salma sinora è rimasta presso il presidio ospedaliero San Vincenzo di Taormina. La Giunta ha autorizzato la procedura e stanziato la necessaria somma (2 mila 650 euro) affinché venga data “degna sepoltura” nel territorio di Taormina presso il cimitero comunale.
L’esame autoptico è già stato eseguito, con la contestuale estrazione del Dna trasmesso ai Carabinieri del Ris di Messina per le relative risultanze. La Guardia Costiera di Giardini Naxos, al quale il magistrato incaricato ha conferito il compito di indagare e far luce sul caso, attende gli esiti degli esami dei Ris. E si attendono anche le risultanze dell’accertamento fatto dal medico legale, per individuare l’esatto tempo di permanenza in acqua del cadavere e così stabilire da quanto tempo era in mare il corpo avvistato da un pescatore e poi recuperato dal Nucleo Subacquei dei Carabinieri di Messina.
Potrebbero servire ancora un paio di settimane per il completamento degli accertamenti scientifici e per la relativa trasmissione alla Guardia Costiera. Si tratta di passaggi essenziali per imprimere un’accelerazione alle indagini e una svolta finalizzata a risalire all’identità di un cadavere, in oggetto al quale al momento la prudenza è d’obbligo e sono in atto soltanto delle ipotesi.
Nel frattempo, la Guardia Costiera sta ultimando l’acquisizione della documentazione sui casi di scomparsa avvenuti negli ultimi anni, ed in particolare nel più recente quinquennio. Sotto la lente di ingradimento ci sarebbero almeno 6 casi potenzialmente aventi elementi riconducibili alla vicenda del cadavere, privo di testa, braccia e gambe, avvistato la mattina del 13 luglio scorso nel tratto di mare di Isolabella e poi recuperata nelle acque del porticciolo Saia a Giardini. Il dossier della Guardia Costiera comprende casi di scomparsa in mare che vanno da quelli della zona dell’etneo, in particolare ad Acitrezza, sino anche ad Augusta e le isola Eolie.
Vengono valutati anche i casi di scomparsa avvenuti in Calabria. L’attenzione, tra i vari casi, rimane puntata anche sulla vicenda di due giovani di Acitrezza, scomparsi il 23 dicembre 2016: Fabio Giuffrida ed Enzo Cardì – entrambi di 38 anni, appassionati pescatori, salpati dal porticciolo di Aci Trezza su uno scafo di 7 metri e poi scomparsi in mare.