Vittorio Sgarbi si insedia all’assessorato ai Beni Culturali e nel suo primo atto dà subito mandato all’amministrazione di acquisire al patrimonio regionale l’antico Castello di Schisò, conosciuto anche come Palazzo Paladino, ubicato a Giardini Naxos, che il 20 dicembre sarà oggetto di vendita per il prezzo di 2 milioni e 152 mila euro. Il critico d’arte interviene così per cambiare il destino dello storico edificio del XVII secolo sul quale è in atto un’ordinanza del giudice dell’esecuzione del Tribunale di Messina del 21 ottobre scorso con la quale è stata decretata la vendita del compendio, oggetto di una esecuzione immobiliare.
Sgarbi, nel dettaglio, ha dato l’autorizzazione al Parco di Naxos-Taormina a partecipare all’asta per aggiudicarsi il castello di Via Calcide Eubea, incantevole dimora da ristrutturare che si affaccia sulla baia di Giardini ed attualmente di proprietà di privati. Il Parco di Naxos-Taormina, che sovrintende siti storici di grande rilievo come il Teatro Antico, Villa Caronia e ed il Museo di Isolabella a Taormina ma anche gli scavi archeologici di Naxos e Palazzo Cagnone a Francavilla, avrebbe la necessaria liquidità di cassa per consentire di affrontare senza problemi le relative incombenze economiche dell’operazione. Di riflesso il neo-assessore si è mosso per attivare il via libera al diritto di prelazione della Regione su Palazzo Paladino, il che significa che se l’edificio verrà aggiudicato all’asta ad un privato e non al Parco, il vincitore dovrà comunque rivenderlo al prezzo di costo alla Regione Siciliana, se questa confermerà l’opzione entro 30 giorni.
“Il Castello di Schisò va recuperato e rilanciato – ha detto Sgarbi -. È un bene che ha tutti i requisiti di bellezza e di valore storico e architettonico per essere acquisito al patrimonio regionale e per essere messo così a disposizione dei cittadini”. Il complesso, d’altronde, si estende su una superficie di 2 mila 493 mq e viene ritenuto tra le più antiche della riviera messinese. La Regione Siciliana, già con decreto del 18 dicembre 1989, ha rilevato, d’altronde, “l’interesse storico e artistico particolarmente importante per lo stesso immobile” e Sgarbi adesso intende dare seguito a quel riconoscimento. Anche il Ctu incaricato a suo tempo di redigere la relativa perizia ne aveva evidenziato “la valenza storica e culturale”.